Al via la direzione nazionale di FdI

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Prende il via la direzione nazionale di FdI. All’ordine del giorno della riunione ci sono «due anni di Governo Meloni; Sicurezza delle forze di polizia; Azione di FdI e Governo al Sud; Varie ed eventuali». Ed è facile immaginare che in quelle “varie ed eventuali” entrino i due temi caldi di queste ore, già al centro delle dichiarazioni a margine rese dai dirigenti di via della Scrofa al loro arrivo allo Spazio Roma Eventi – Piazza di Spagna, dove la riunione si è svolta a porte chiuse e, salvo sorprese dell’ultim’ora, non è attesa Giorgia Meloni.

E’ cominciata la riunione della Direzione nazionale di Fratelli d’Italia, nel centro convegni a due passi da piazza di Spagna a Roma. Tra i temi all’ordine del giorno, i primi due anni del governo Meloni, l’azione al sud, la sicurezza delle forze dell’ordine. Dopo l’introduzione di Edmondo Cirielli, ad aprire i lavori è stato Francesco Lollobrigida, capo delegazione di FdI al governo; a chiuderli la responsabile della segreteria politica Arianna Meloni. Presenti anche alcuni ministri come Guido Crosetto, Andrea Abodi, Nello Musumeci, Adolfo Urso e Lollobrigida.

I migranti in Albania e il pronunciamento della Cassazione disatteso dalla Corte d’Appello
Parlamentari e membri del governo hanno sottolineato come lo stop della Corte d’Appello ai trattenimenti in Albania sia prima di tutto uno strappo delle toghe nei confronti della Cassazione, che sui Paesi sicuri ha già chiarito che la competenza spetta al governo. «Non so se era loro intenzione andare contro le scelte del governo, li ho visti andare contro le scelte della Cassazione», ha spiegato il deputato e responsabile organizzazione del partito, Giovanni Donzelli.

«La Cassazione è stata chiara… Valgono le leggi, e le leggi le fa, come dice la Costituzione, il Parlamento», ha detto il capogruppo al Senato, Lucio Malan. «C’è la sensazione che ci sia una parte minoritaria della magistratura che persegue obiettivi politici e che utilizza il proprio potere per cercare di arginare un’azione di governo che ha una legittimazione popolare e parlamentare forte. Naturalmente, con questo dovremo fare i conti. Non c’è alcuna volontà di fare alcun passo indietro rispetto ai percorsi di riforma avviati», ha affermato il capodelegazione di FdI al Parlamento europeo, Carlo Fidanza.

Sul caso Almasri il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ribadito la convinzione che «chi governa debba fare qualunque cosa giusta per difendere la Nazione. Questo sì, è uno dei compiti di chi ha la responsabilità di governare».

Il viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli, ha ricordato che «ci sono sicuramente delle irregolarità nella procedura svolta dalla Corte internazionale e anche dalla magistratura che ha eseguito l’arresto» e questo «è stato rilevato dalla Corte d’Appello». «Questi sono i fatti e penso che leggendo i giornali tutti lo possano dire», ha proseguito l’esponente di FdI, aggiungendo che inoltre arrestare il capo della polizia giudiziaria libica «è come se uno arresta Putin o arresta il capo di Stato Maggiore della Russia… È una cosa che ha degli effetti. È evidente che quando una personalità di rilievo del governo, internazionalmente riconosciuto, viene arrestata con un’accusa così grave, questo crea sicuramente una destabilizzazione in quel Paese (la Libia, ndr), che – ha ricordato il viceministro agli Esteri – è già fragile».

La direzione nazionale di FdI è composta da 115 membri.

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