Dal dibattito congressuale del Circolo Gullo-Mazzotta di Rifondazione Comunista è emersa la necessità di continuare l’interlocuzione sui destini dell’area urbana cosentina.
La posizione chiara e netta di Rifondazione Comunista, unico partito per il No alla fusione a freddo dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, si concretizza da tempo nell’agire quotidiano al fianco di movimenti, di realtà sociali ed associative che tentano di rinverdire un contesto politico e culturale, quello rendese, ridotto dalle amministrazioni degli ultimi decenni ad un vero e proprio deserto.
Occorre che si torni a discutere del destino dell’intera area urbana cosentina proprio nei termini indicati da Rifondazione durante il dibattito referendario: programmazione e pianificazione dell’intero sistema urbano costituito dai comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, estendendolo anche alle realtà territoriali a Nord (Montalto in primis e la media valle del Crati) ed a Sud (i cosiddetti casali del destro e del manco).
È necessario avviare un dibattito tra partiti, associazioni e movimenti presenti sul territorio per verificare la disponibilità di quanti hanno interesse a garantire la vivibilità dell’area urbana su alcuni punti programmatici e dirimenti attraverso percorsi partecipati dal basso. Abbiamo bisogno, ad esempio, di pianificare ed integrare la mobilità in senso eco ed equo-sostenibile attraverso il blocco dello sperpero di territorio e della cementificazione e di far ritornare la gestione comunitaria dei servizi sotto il controllopubblico sottraendola ai gruppi di potere privati. Riteniamo sia fondamentale favorire momenti di aggregazione sociale e culturale su basi solidali e comunitarie (come quella dello Sparrow), di rispondere alle necessità di chi in questi anni ha pagato sulla propria pelle le crisi (non solo economiche) causate dai più ricchi, di ridare voce a tutte le comunità presenti sul territorio comunale, di ricostruire un’interlocuzione reale con le istituzioni universitarie, di liberare attraverso opere di antimafia sociale Rende e l’area urbana tutta dalla cappa di piombo massonico-mafiosa che da decenni toglie il respiro a cittadini e cittadine.
Crediamo sia fondamentale lavorare per la ristrutturazione di una sanità pubblica universalista e di qualità, di un’istruzione inclusiva e diffusa sul territorio. Come comunisti e comuniste sogniamo una Rende solidale, inclusiva, apertamente antifascista, una Rende che come ente locale prenda posizione anche sul genocidio dei Palestinesi e contro il riarmo in Europa e nel mondo, che si opponga alle strette securitarie e liberticide che da decenni vengono messe in atto nel nostro paese.
Un passo fondamentale in questo processo potrà essere quello delle prossime elezioni comunali a Rende.
Secondo il PRC è necessario infatti che si costruisca un’aggregazione di quanti vogliano dire NO alle
politiche di riduzione degli spazi democratici e di quanti, contemporaneamente, intendano dire NO alle iniziative di chi è stato artefice e complice del sacco urbanistico del territorio.
In queste settimane Rifondazione Comunista ha avviato interlocuzioni su temi specifici quali sanità,
trasporti, istruzione, ambiente ed urbanistica nel tentativo di comprendere se sussistono le condizioni per un processo partecipato di costruzione di un reale programma politico verso una Rende di tutte e tutti.
Gianmaria Milicchio
Segretario Provinciale PRC Cosenza
Rita Dodaro
Domenico Passarelli
Co-segretari Circolo Area Urbana Cosenza “Gullo-Mazzotta”
Dal dibattito congressuale del Circolo Gullo-Mazzotta di Rifondazione Comunista è emersa la necessità di continuare l’interlocuzione sui destini dell’area urbana cosentina.
La posizione chiara e netta di Rifondazione Comunista, unico partito per il No alla fusione a freddo dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, si concretizza da tempo nell’agire quotidiano al fianco di movimenti, di realtà sociali ed associative che tentano di rinverdire un contesto politico e culturale, quello rendese, ridotto dalle amministrazioni degli ultimi decenni ad un vero e proprio deserto.
Occorre che si torni a discutere del destino dell’intera area urbana cosentina proprio nei termini indicati da Rifondazione durante il dibattito referendario: programmazione e pianificazione dell’intero sistema urbano costituito dai comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, estendendolo anche alle realtà territoriali a Nord (Montalto in primis e la media valle del Crati) ed a Sud (i cosiddetti casali del destro e del manco).
È necessario avviare un dibattito tra partiti, associazioni e movimenti presenti sul territorio per verificare la disponibilità di quanti hanno interesse a garantire la vivibilità dell’area urbana su alcuni punti programmatici e dirimenti attraverso percorsi partecipati dal basso. Abbiamo bisogno, ad esempio, di pianificare ed integrare la mobilità in senso eco ed equo-sostenibile attraverso il blocco dello sperpero di territorio e della cementificazione e di far ritornare la gestione comunitaria dei servizi sotto il controllopubblico sottraendola ai gruppi di potere privati. Riteniamo sia fondamentale favorire momenti di aggregazione sociale e culturale su basi solidali e comunitarie (come quella dello Sparrow), di rispondere alle necessità di chi in questi anni ha pagato sulla propria pelle le crisi (non solo economiche) causate dai più ricchi, di ridare voce a tutte le comunità presenti sul territorio comunale, di ricostruire un’interlocuzione reale con le istituzioni universitarie, di liberare attraverso opere di antimafia sociale Rende e l’area urbana tutta dalla cappa di piombo massonico-mafiosa che da decenni toglie il respiro a cittadini e cittadine.
Crediamo sia fondamentale lavorare per la ristrutturazione di una sanità pubblica universalista e di qualità, di un’istruzione inclusiva e diffusa sul territorio. Come comunisti e comuniste sogniamo una Rende solidale, inclusiva, apertamente antifascista, una Rende che come ente locale prenda posizione anche sul genocidio dei Palestinesi e contro il riarmo in Europa e nel mondo, che si opponga alle strette securitarie e liberticide che da decenni vengono messe in atto nel nostro paese.
Un passo fondamentale in questo processo potrà essere quello delle prossime elezioni comunali a Rende.
Secondo il PRC è necessario infatti che si costruisca un’aggregazione di quanti vogliano dire NO alle
politiche di riduzione degli spazi democratici e di quanti, contemporaneamente, intendano dire NO alle iniziative di chi è stato artefice e complice del sacco urbanistico del territorio.
In queste settimane Rifondazione Comunista ha avviato interlocuzioni su temi specifici quali sanità,
trasporti, istruzione, ambiente ed urbanistica nel tentativo di comprendere se sussistono le condizioni per un processo partecipato di costruzione di un reale programma politico verso una Rende di tutte e tutti.
Gianmaria Milicchio
Segretario Provinciale PRC Cosenza
Rita Dodaro
Domenico Passarelli
Co-segretari Circolo Area Urbana Cosenza “Gullo-Mazzotta”