Daniela Santanchè imbucata alla Direzione di Fratelli d’Italia, replica in modo perentorio a Meloni sul tema dimissioni. Cirino Pomicino: ‘Daniela non conosce vergogna!’

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“Orgogliosi del percorso che stiamo facendo e della fiducia che ogni giorno gli italiani ci dimostrano. Continueremo a lavorare uniti per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi”. L’ha scritto su X Daniela Santanché, ministra del Turismo ed esponente di Fratelli d’Italia, postando alcune sue foto alla Direzione del partito in corso a Roma, seduta accanto al ministro Tommaso Foti e in un’altra foto, mentre parla con Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione di FdI, nel centro congressi dove si sta svolgendo la riunione.

Quasi fosse una presenza auto-imposta la Santanchè è rimasta seduta per un’oretta ma, a differenza di tutti i ministri, non ha avuto la possibilità di parlare, perché un suo intervento non era previsto. Come diceva il ministra del turismo: ‘Continueremo a lavorare uniti…’, ma se non ti hanno nemmeno ascoltata…

Questo il resoconto della presenza della ministra del turismo Daniela Santanchè alla Direzione nazionale di Fratelli d’Italia. I giornali parlano di gelo assoluto. La sorella della premier, Arianna Meloni, responsabile della segreteria del partito, ha concluso la riunione durata citando l’amato Tolkien: «Giorgia è il nostro Frodo e noi siamo la Compagnia dell’anello. L’anello è pesante, dobbiamo aiutarla nella fatica di portarlo senza mai indossarlo: è ciò che ci siamo sempre promessi». Quando è uscita dalla sala ha dichiarato: «Stiamo lavorando bene, è sotto gli occhi di tutti. Ora si apre la grande stagione delle riforme costituzionali». Santanchè, nel frattempo, aveva già preso l’uscita. Si sono parlate? «In questi ultimi giorni non l’ho sentita – ha replicato Meloni – è già andata via? Ah, non me ne sono accorta…».

Daniela Santanchè presente alla Direzione nazionale di Fratelli d’Italia per sfidare non solo un partito, ma un’intera comunità e Giorgia. La verità è che i deputati e i senatori sanno tutto, hanno letto tutto, ed hanno un’idea precisa: a Gedda, in Arabia Saudita, quello sfogo aggressivo: «Un pezzo del partito mi vuole fuori? Chissenefrega, non mi dimetto». Poi, il giorno dopo, nel goffo tentativo di smentire, di correggere il tiro — «Cioè: pronta a dimettermi solo se me lo chiede la Meloni» —però l’avevano registrata, aveva detto proprio così: «Chissenefrega».

L’hanno vista scalare il partito considerandola sempre un’entità estranea, distante dalla loro storia, da quella militanza sempre impregnata di travolgente passione politica. La Santanchè ignora la storia politica di Giorgio Almirante, dei volantinaggi, dei cortei, della sezione di Acca Larentia, di Colle Oppio.
Continueremo a lavorare, scrive. Come se questa storia di truffe e procure che chiedono chiarimenti fosse solo l’ennesimo inciampo. Paolo Cirino Pomicino, che la ebbe allieva non è ‘democristiano’, è chiaro: «Daniela non conosce vergogna».

La sua presenza appare una mossa precisa in vista del 10 febbraio, quando al Senato si discuterà la mozione di sfiducia dei 5 Stelle. Sono qui, tra voi, una di voi: volete votarmi contro? Ma magari l’impatto sul mio lavoro lo valuto io. Nessuno può dire che non lavoro come ministro del Turismo, nessuno mi ha detto che sono assente, in due anni e mezzo abbiamo applicato tutto il programma del ministero del turismo: tutto.

L’ultima puntata di Report ha acceso un faro sulla vendita della sua Visibilia, che sarebbe stata acquistata da Altair D’Arcangelo, sotto inchiesta per varie ipotesi di reato, tra cui associazione a delinquere ed evasione fiscale. “La puntata non l’ho vista – spiega la Santanchè -, ma su Visibilia editore si sono dette tante cose, avevano chiesto il fallimento per bancarotta, oggi è una delle società più clean d’Italia, ha cassa, c’è un commissario giudiziario, quindi?”.

Infine le dichiarazioni al miele per Ignazio La Russa, presidente del Senato nonché suo compagno di partito e grande amico. “Ignazio non mi abbandonerà mai. Mai. Ma non come politica: come amica. In politica è molto difficile avere amici, io ho pochi amici. La Russa lo è. E lo saremo nei secoli come i carabinieri”.

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