Allerta miocardite fulminante infantile, due casi in pochi giorni. A salvare i piccoli il “Bambin Gesù”

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Due presunti casi in quattro giorni suono un indicatore di emergenza che potrebbe far scattare l’allerta sanitaria regionale. Si tratta di due presunte patologie di miocardite fulminante che potrebbero, con ragionevole certezza diagnostica, aver colpito due bambini pressoché della stessa età in due giorni a Bari. Il primo caso si è verificato sabato scorso e il secondo il giorno dopo. I piccoli, che chiameremo con un nome di fantasia Giuseppe e Maria, sono entrambi passati dall’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari ed hanno un anno e due mesi e un anno e un mese. Il primo ha improvvisamente avvertito un malore, che fece pensare a un mal di pancia infantile che non passava al punto da indurre i due genitori a ricorrere alle cure ospedaliere baresi. “La mattina Giuseppe si è svegliato normalmente, giocava sul letto e poco dopo ha iniziato ad avvertire un malore, piangeva e voleva stare in braccio, sembrava mal di pancia”, racconta la mamma del bambino, la quale “visto che quel malessere non passava con mio marito abbiamo deciso di portare il bambino in ospedale. Al nostro arrivo sembrava un pronto soccorso come tanti per un piccolo che aveva un malore passeggero che non passava. Poi, dopo vari approfondimenti ci viene detto che la situazione è grave e che nostro figlio doveva essere trasportato in aereo all’ospedale Bambin Gesù di Roma per essere operato d’urgenza. Cosa che è stata fatta grazie alla disponibilità, anche, dell’aeronautica militare che ci ha messo a disposizione un C-27J della 46^ Brigata Aerea di Pisa, per un delicato intervento di trasporto sanitario e avantieri Giuseppe è stato operato a cuore aperto a qui a Roma da una equipe medica di altissima specializzazione coordinata dal cardiochirurgo, professor Antonio Amodeo in collaborazione con il dottor Luca De Chiara, responsabile dell’unità di anestesia e rianimazione cardiochirurgica dell’ospedale di Roma. L’intervento sembra riuscito”, fa sapere la mamma del piccolo che conclude rassicurando tutti sulle condizioni del figlio, “il bambino è in coma farmacologico attaccato a un cuore artificiale in attesa degli esiti della biopsia fatta per una sospetta miocardite fulminante. Adesso abbiamo saputo che sta arrivando da Bari un altro caso, sempre dallo stesso ospedaletto e pare con la stessa presunta diagnosi”. In realtà il secondo caso che riguarda Maria di un anno e un mese, è arrivato nella serata di ieri dallo stesso “Giovanni XXIII”, sempre con volo militare, all’ospedale capitolino. Ma la storia della bambina ha del grottesco. Alla piccola ricoverata al pronto soccorso dell’ospedaletto pediatrico barese, come racconta in lacrime il padre Gioacchino (anche per i genitori nomi di fantasia a tutela dei minori) “viene diagnosticata una forma di tosse persistente e per questo ci viene detto di portare la piccola all’ospedale San Giacomo di Monopoli. Al nostro arrivo al nuovo ospedale il medico che visita mia figlia va in allarme e ci dice ma quale tosse, qui il cuore si sta spegnendo occorre che venga ricoverata nell’ospedale dal quale venite. Chiamo io Bari e dispongo il trasferimento di urgenza. Cosa che viene fatta”, continua nel suo racconto il giovane genitore, che aggiunge: “arrivati, nuovamente, a Bari nel reparto di cardiologia quasi siamo stati scherniti dagli operatori che non concordavano con il collega monopolitano, ma poco dopo pia figlia va in arresto cardiaco, sono attimi di panico. La bambina viene rianimata e salvata. Solo allora viene dato credito alla diagnosi fatta a Monopoli e mia figlia viene sottoposta ad apposita terapia cardiologica e monitorata costantemente. Ma non passano ventiquattro ore che la bambina, sotto i miei occhi, va nuovamente in arresto cardiaco. Un lungo arresto cardiaco che fa pensare al peggio solo la mia tenacia e quella dei rianimatori della rianimazione consente al cuore di mia figli di tornare a battere dopo lunghi minuti di stop, per fortuna senza intaccare l’ossigenazione cerebrale per questo si decide di ricorrere alle cure dei medici del Bambin Gesù e con un’ambulanza ieri mattina è arrivata da Roma un team sanitario altamente specializzato che nel pomeriggio di ieri, dopo aver stabilizzato mia figlia, l’ha trasferita”, conclude Gioacchino, “con un volo dell’aeronautica militare, a Roma dove l’abbiamo raggiunta in tarda serata nell’attesa che come per l’altro bambino possa arrivare il miracolo che la faccia guarire da questa sospetta miocardite fulminante”. La miocardite fulminante è una malattia di natura virale che bisogna capire come è stata contratta dai due bambini che abitano in città diverse dell’area metropolitana barese ma che in comune hanno vissuto questa esperienza all’ospedaletto barese.

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