La proposta politica di Dario Franceschini, contenuta in un’ Intervista al Corriere della sera di pochi giorni fa, ha smosso le acque nella sinistra e riavviato un dibattito molto più vivo. L’ idea piace a molti , ma spiace a tanti. In sostanza, Franceschini sostiene che se l’ opposizione vuole mandare a casa la Meloni, tutti i partiti devono cercare insieme una soluzione pragmatica che consiste nello stringere un patto sull’ uninominale e per il resto ognuno corre per sé, liberi di andarsi a cercare i voti dove possibile, senza vincoli di programma. L’ ex Ministro della Cultura del governo Draghi, sostiene che è l’ unica soluzione plausibile , tenuto conto che non c’ è volontà di stare insieme da parte delle forze in campo. Il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha espresso apprezzamento per la proposta, sottolineando che è una buona base di partenza e che oltre la quale non si sente di andare. Nemmeno queste parole di Conte sembrano aver convinto chi come la segreteria del PD, Elli Schlein, continua a credere ad una coalizione vera e propria. Si è acceso un dibattito nel quale ciascuno cerca di cogliere un’opportunità. Del resto il PD è noto per le sue tante anime e divisioni interne. C’ è chi rimprovera a Franceschini di avere come obiettivo il declassamento della Schlein, quando invece è il contrario: in tanti sperano in un accordo preventivo per affidare ad un federatore terzo che non sia né Conte , né Schlein. Né si capisce perché alcuni di area riformista non condividano l’ idea di rinunciare ad un accordo con i 5 Stelle, proprio loro che hanno sempre sostenuto una totale incompatibilità di visioni della politica. Ma anche Franceschini , a voler essere coerenti, dovrebbe spiegarci perché i grillini andavano bene quando il PD governava con loro nel governo giallo-rosso e adesso c’ è una incompatibilità insanabile. Elli Schlein che ha avuto il merito di aver tenuto insieme un partito che tutti davano per morto, ha scelto di tenersi lontana dal dibattito, convinta di restare ferma sui contenuti e soprattutto che non esiste alternativa ad un’unità. Anche Romano Prodi è convinto che la proposta di Franceschini a questo punto è l’ unica soluzione per evitare ulteriori divisioni e scontri. Diversamente o si convince Conte ad andare uniti o andare avanti solo con chi ci sta. E l’ esito dello scontro con un centro destra unito sarà scontato. Sarà una copia del 2022.
E pur si muove a sinistra qualcosa
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