Ricandidatura sicura per Renato Schifani al governatorato siciliano: “Sicilia cresce, mio programma decennale, impossibile lasciare a metà strada”

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“Il mio è un impegno difficilmente realizzabile in una sola legislatura. E’ un impegno che presuppone tempi un attimo più ampi. Se ci si deve occupare seriamente della Sicilia occorrono, come minimo, dieci anni se non di più. Il mio è un impegno di doppia legislatura perché ho portato e sto portando avanti dinamiche di alta strategia innovativa, che naturalmente non si possono consumare in pochi anni. Riterrei un errore abbandonare questo percorso, per il quale mi sto spendendo molto con un Governo di coalizione e con il convinto sostegno del Governo nazionale che ci sta dando una grande mano. Ovviamente ne discuteremo all’interno dell’alleanza, trattandosi di scelte che presuppongono piena condivisione, ma sono fiducioso”.

Schifani parla di tutto a partire dal suo recentissimo attacco alla dirigenza regionale troppo “immobile” e alla obbligata rotazione dei dirigenti

“Ma la rotazione è un atto necessario e dovuto alle scadenze previste dai contratti dei dirigenti, per cui non è una volontà specifica del presidente della Regione, ma un appuntamento obbligatorio nel rispetto delle norme anticorruzione. La mia volontà è quella di procedere non con uno spoil system dei dirigenti attuali. Come diceva Berlusconi, occorre coniugare la professionalità con l’innovazione. Cercheremo di trovare una soluzione che preveda innesti anche di nuove figure che possano avere l’ambizione di crescere, portando entusiasmo e velocizzando i tempi. Nella burocrazia riscontro lentezza delle procedure e a volte anche mancata volontà di assumersi delle responsabilità: la tentazione è sempre quella di cederla ad altri, oppure stare fermi, non far nulla”.

Schifani detta il posizionamento di Forza Italia

“Per quanto riguarda il posizionamento di Forza Italia, è un partito di centro. Ma non è un pendolo. E’ un partito di area moderata e liberale che comunque guarda a quella destra che è stata innanzitutto sdoganata da Fini, con Fiuggi, e più recentemente anche da Giorgia Meloni, che io stimo tantissimo e che sta dimostrando con i fatti di essere una grande leader. Ad alcuni forse è sfuggito quello che è successo giorni fa quando la premier, in occasione della ricorrenza della Shoah, ha condannato le leggi razziali italiane criticando anche il fascismo che le aveva avallate. Questa io la considero una svolta di Giorgia Meloni e di una nuova destra che prende le distanze da un passato che non le appartiene. Diciamo che è una destra che ormai continua un percorso di sdoganamento dai vecchi valori del fascismo, anzi l’ha rinnegato. Quindi guardiamo sempre più convintamente a questa alleanza per noi non negoziabile, dove ogni partito della coalizione ha una propria storia ma condivide una piattaforma di valori. Contrastare ogni forma di sovietismo e cioè quelle politiche di sinistra di Paesi dell’Est che hanno portato alla soppressione di intere generazioni. Contestiamo ogni forma di statalismo, siamo per la cultura liberale dell’impresa, vista come motore dello sviluppo e crescita del territorio, contro ogni forma di oppressione fiscale, per la semplificazione delle procedure amministrative. Si tratta di valori comuni del centrodestra che ne caratterizzano l’identità e la storia. E l’italiano, oggi come oggi, nel votare per un partito vuole anche sapere quel partito poi con chi si allea. Per cui l’appartenenza di Forza Italia come forza liberale di centro moderata che comunque guarda a destra, è un fatto strategico e storicamente irreversibile. Nessuna forma di indugio”.

“Forza Italia ha un ottimo stato di salute. Io devo ringraziare Marcello Caruso per il lavoro che sta facendo, la pazienza nell’interlocuzione con tutti i dirigenti e con i nostri deputati. Abbiamo un partito in salute che ha realizzato un consenso del 23%. E’ vero che si tratta anche del frutto dell’operazione politica che ho realizzato con Cuffaro, Romano e Lombardo, un’operazione che obbedisce al mio modo di pensare: c’è una Forza Italia dopo Berlusconi che si sta aprendo a tutti quei movimenti civici e ai partiti locali che si riconoscono nei valori del Ppe. È successo anche in altre regioni in cui abbiamo portato avanti l’alleanza con Noi Moderati e altre forze civiche. E qui in Sicilia le alleanze, anche con Cuffaro, hanno dato questo grandissimo risultato”.

Sulle province e sulla coalizione non tutta d’accordo

“Il governo ha fatto la sua parte e le vicende seguenti sono note. Oggi intravedo un pensiero: secondo me si vuole, da parte di qualche partito della maggioranza (FdI, ndr) prevedere un allineamento complessivo nazionale del sistema delle Province, con l’abolizione della Delrio il prossimo anno, per poi tornare al voto diretto in tutto il Paese dopo la riforma nazionale. Bisognerà, dunque prevedere elezioni di secondo livello in Sicilia e questo potrebbe rappresentare un problema per la coalizione nell’Isola.

Governo siciliano e tendenza all’azzeramento del disavanzo

Viviamo in un momento positivo per essere riusciti a contenerlo, quasi ad azzerarlo. E’ un insieme di fattori che ingenerano un circuito virtuoso. Da una parte c’è un rating molto positivo, poi ci sono anche i dati che ci dicono che l’occupazione cresce di ben 4,5 punti percentuali, con un ritmo maggiore del Mezzogiorno e dell’intero Paese e con l’occupazione femminile che traina questa crescita e tutto questo fa crescere le entrate tributarie. Sicuramente noi continuiamo con le nostre manovre finanziarie a lavorare sulla crescita dell’impresa con agevolazioni per le assunzioni. Abbiamo adottato misure di cui vado fiero come quella dell’abbattimento degli interessi passivi pagati dalle imprese nei confronti delle banche per affidamenti. E sono iniezioni di liquidità da un lato, ma anche iniezioni di fiducia. C’è un governo del quale gli imprenditori possono fidarsi. E questa acquisizione di fiducia da parte dell’impresa nei confronti di questo Governo sta determinando un aumento dell’occupazione. Il mio è un Governo che si mette in discussione quotidianamente. Io non sono venuto qui per svernare, mi è stato chiesto di occuparmi della Sicilia dai vertici del centrodestra, una richiesta poi avallata dalla conferma dei siciliani. Sono qui per fare di tutto, come sto tentando di fare, per migliorare le cose in Sicilia e di problemi ce ne sono tanti: la sanità, la siccità, la semplificazione necessaria, bisogna velocizzare e rendere fluida la Palermo-Catania, eliminare l’emergenza rifiuti attraverso i termovalorizzatori, riaprire le Terme di Sciacca e di Acireale, lanciare il turismo d’inverno che effettivamente ci consentirebbe di poter tenere alta l’asticella della ricettività alberghiera, che invece nella stagione fredda si contrae sensibilmente”.

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