“Il Papa non è fuori pericolo, adesso non è in pericolo di vita, oggi è andato in cappella a pregare. Il Papa ha sempre voluto che dicessimo la verità. La malattia cronica rimane, il Papa lo sa, ha detto: – mi rendo conto che la situazione è grave -. A volte gli manca il respiro. Il Papa non è attaccato a nessun macchinario. Quando ha bisogno mette i naselli per un po’ di ossigeno, ma sta a respiro spontaneo e si alimenta. Se per sciagura uno di questi germi dovesse passare nel sangue ci sarebbe una sepsi”. Questa la comunicazione rilasciata, pochi minuti fa, dal il professor Sergio Alfieri in un briefing al Gemelli sulla salute del Pontefice. Al momento sembra che il rischio è che dai polmoni i batteri raggiungano il sangue con il Papa che non è attaccato all’ossigeno, anche se dietro l’angolo ci potrebbe essere il rischio è la sepsi. Per il dottor Luigi Carbone “il vero rischio è se i germi passano nel sangue. Oggi non ci sono questi germi nel sangue, l’infezione ora è solo nel polmone. Questo è il vero rischio che può correre una persona della sua età. L’infezione per il momento è contenuta”.