“Protoclone”: riscrivere il finale

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La “Clone Robotics” lancia il suo nuovo prodotto con un video online: “Protoclone” è un robot costruito in modo da imitare, in tutto e per tutto, la fluidità del movimento muscolare umano e ci riesce così bene da guadagnarsi il nominativo di “umano sintetico”. Ma mentre il mondo guarda il video, non potendo fare a meno di chiedersi se sia effettivamente reale o meno, Protoclone sarà presto disponibile per la prevendita, nella sua versione “alpha”, sul sito della “Clone Robotics”. Perché comprare un robot umanoide? Perché è in grado di: memorizzare la disposizione dei mobili in casa e seguirti; preparare panini; fare il bucato e asciugarlo; stringere la mano ai tuoi amici e, soprattutto, è programmato in modo da permetterti di insegnargli sempre qualcosa di nuovo.

Una tecnologia uscita “direttamente da un film di fantascienza”, come si legge sul sito dell’azienda, ma che merita di essere approfondita per la sua grande applicabilità pratica: si potranno realizzare mani più forti e più precise di quelle umane in grado di operare pazienti, oppure protesi estremamente realistiche. Il tutto è reso possibile dalla ricostruzione artificiale di tutti i sistemi che permettono  il movimento di un corpo umano: sistema scheletrico, nervoso, vascolare e muscolare. Quest’ultimo, in particolare, rappresenta la vera, grande innovazione: “Myofiber” (questo il nome del sistema muscolare artificiale) sfrutta tubi flessibili a copertura di piccoli serbatoi stimolati da un impianto idraulico centrale (una specie di cuore). I “muscoli” sono quindi in grado di contrarsi o distendersi a seconda se i serbatoi vengano riempiti o meno; si tratta dell’unico sistema artificiale in grado di replicare la forza con cui agiscono i muscoli reali e la velocità con cui rispondono all’impulso nervoso. Ogni “tendine” è collegato ad una o più delle 200 “ossa” presenti nel robot (il corpo umano ne ha 206) costruite in polimeri riciclati.

L’obiettivo della “Clone Robotics” è, per ora, quello di inserirsi nel mercato dei robot domestici avanzati, tanto da sentirsi in dovere di tranquillizzare i futuri acquirenti: “androidi leggeri come piume che non danneggeranno il tuo pavimento”. Eppure, le potenzialità di Protoclone guardano molto più lontano, ad un film di fantascienza del quale si può ancora riscrivere il finale.

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