AS Tifosi Roma: il calcio come strumento di inclusione sociale

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Dalla lotta al bullismo, cyberbullismo, violenza di genere, alla promozione dell’Educatore Sportivo: AS Tifosi Roma si impegna a trasformare il tifo in un’opportunità di crescita culturale e sociale. Un’ associazione che unisce sport, solidarietà e formazione per un calcio più etico e inclusivo.

Nel cuore di Roma, una città dove il calcio è più di una passione, è nata AS TIFOSI ROMA, un’associazione di promozione sociale che punta a trasformare il mondo del tifo in un laboratorio di valori.Fondata da un gruppo di appassionati, nel giorno della nascita della Società Sportiva AS ROMA, il 22 luglio 2024, intervistiamo il Presidente, dottor Michele Grillo – della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Vicepresidente dell’Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio giovanile – realtà che si distingue per l’impegno nel promuovere inclusione, solidarietà e rispetto, utilizzando lo sport come strumento di cambiamento sociale.

AS TIFOSI ROMA, non è una semplice associazione di tifosi: è un movimento che combatte il bullismo, la violenza di genere e le disuguaglianze, mettendo al centro la crescita umana e culturale della comunità. Dal supporto alle famiglie in difficoltà alla promozione di eventi sportivi e culturali, il progetto si pone l’obiettivo di creare una rete virtuosa tra tifosi, istituzioni e associazioni, dentro e fuori dagli stadi.Il contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo rappresenta una sfida globale alla quale non possiamo sottrarci.

Le statistiche sono preoccupanti e il fenomeno sta assumendo proporzioni sempre più rilevanti:Gli 11enni vittime di bullismo sono il 18,9% dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze;

Nella fascia d’età di 13 anni, la percentuale scende al 14,6% per i maschi e al 17,3% per le femmine;Gli adolescenti di 15 anni registrano un calo, ma ancora significativo, con il9,9% dei ragazzi e il 9,2% delle ragazze vittime di bullismo.A questi dati si collega il fenomeno della violenza domestica, che spesso si intreccia con il bullismo, creando un ciclo difficile da interrompere.Come responsabili del futuro delle nuove generazioni, emerge chiaramente la necessità di intervenire creando occasioni di dialogo e confronto, affinché i giovani possano affiancare alla loro vita ‘online’ una ‘vita offline’ composta da esperienze, riflessioni ed incontri reali positivi.

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