La scelta di Donald Trump di staccarsi dall’ Ucraina e avvicinarsi a Putin per porre fine al conflitto, nasce dall’ obiettivo di allentare gli stretti rapporti tra Russia e Cina, ma stravolge la geopolitica mondiale. Difronte alla sfida lanciata da Cina e Russia di ridisegnare l’ ordine della sicurezza internazionale uscito dalla caduta del muro di Berlino, Trump anziché difenderlo vuole addirittura andare oltre, avvicinando a sé la Russia per sottrarla all’ abbraccio cinese e condividere con Putin accordi economici di ultima generazione. Un disegno strategico fuori dagli schemi fino ad oggi conosciuti da imporre a colpi di decisioni al limite del diktat, che comporta un radicale cambiamento dei rapporti tra Usa e UE, perché UE e Regno Unito non sono più sotto la totale ala protettrice degli Usa, ma devono assumersi più responsabilità in misura di gran lunga superiore a quella , dal dopoguerra ad oggi. Questo vuol dire che l’ Europa deve darsi un ruolo rispetto al tavolo a tre, Usa , Russia e Cina. Non può più guardare indietro con la speranza che il passato torni, né cullarsi sugli allori. Il Vecchio Continente deve puntare su sé stesso sulla convinzione che la sua forza si basa sullo Stato di diritto su cui è stata costruita con il Manifesto di Ventotene e dall’ essere il mercato più florido al mondo. Ma a questi due pilastri fondamentali ne va aggiunto un altro: la difesa militare comune . Da qui l’ esigenza di un apparato di sicurezza comune , tale ,da imporre il rispetto di Usa, Cina e Russia. Ma il tutto ruota intorno alla difesa dell’ Ucraina, perché è attorno alla salvaguardia della sovranità di Kiev che i nuovi equilibri mondiali si stanno creando. Le opzioni che hanno UE e Regno Unito sono due: inviare i soldati in Ucraina e conseguentemente aumentare la spesa militare in modo significativa. Finora favorevoli sono il Premier britannico, Starmer e il Presidente francese Macron, mentre il Presidente polacco vuole un aumento della spesa militare nella Nato fino al 3,5 del Pil degli Stati membri. Ma chi può essere decisivo su entrambi i fronti è il Cancelliere in pectore tedesco, Merz, che insieme a Parigi e Londra può dare vita ad un terzo fronte, come potrebbe essere la produzione di armamenti capaci di consentire la protezione dei nostri confini e delle nostre democrazie. Rispetto al profilarsi di questi nuovi scenari in Europa l’ Italia ha grosse opportunità. Ma occorre il coraggio di osare e mettere da parte le resistenze ideologiche che dividono destra e sinistra. Ecco perché l’ iniziativa di Londra e Parigi di creare un fondo comune per la difesa è la strada giusta ed obbligata per l’ Unione al fine di consentire più rapidità di azione a quei paesi dotati di grandi potenzialità a partire dalla Germania, Francia, Italia Polonia e Spagna, a cui aggregare il Regno Unito e i paesi Baltici. Allo stesso tempo però bisogna accelerare il processo di adesione dell’ Ucraina all” UE che ne garantirebbe l’ indipendenza e questo farebbe capire a Russia e Cina che siamo in grado di proteggere il confine orientale, ma convincerebbe Washington che l’ Europa è in grado di proteggersi e difendere le proprie libertà conquistate fino ad oggi, ovviamente d’ intesa sempre con la Casa Bianca.
Intorno alla sovranità di Kiev ruotano i nuovi equilibri europei e mondiali
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