Omicidi in calo in italia, ma aumentati per i minorenni

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La Criminalpol della polizia ha reso pubblico l’ultimo rapporto del 3 febbraio 2025 realizzato dal suo Servizio analisi criminale relativo agli omicidi volontari avvenuti in Italia nel decennio 2015-2024. Un rapporto nel quale salta all’occhio un evidente dato positivo, ovvero la costante diminuzione del numero di omicidi commessi, calati di un terzo in dieci anni, che porta l’Italia ad avere un “indice di delittuosità” (il numero di omicidi volontari ogni 100mila abitanti) di 0,55, sensibilmente più basso della media europea di 0,87 (i numeri si riferiscono al 2022, ultimo anno per i quali sono disponibili i dati Eurostat).

Tuttavia, questo dato positivo, ci sono altri indici decisamente allarmanti. In particolare quelli che riguardano i minorenni, se è vero che la percentuale di minori di 18 anni che hanno commesso un delitto è quasi triplicata nel corso dell’ultimo anno, passando da un 4%, rispetto al totale degli omicidi, a un preoccupante 11%. Ma non è tutto, perché i dati dicono che anche la percentuale dei minorenni vittima di un omicidio è aumentata, passando dal 4% del 2023 al 7% del 2024.Per aiutare la lettura di questi dati, vale la pena sottolineare come la metà dei delitti commessi nel 2024 (precisamente, il 49%) è avvenuto a seguito di una lite degenerata: uno scenario che facilmente si può sposare con le cifre dette in precedenza riguardo i minori.Presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale, il Servizio Analisi Criminale tra l’altro effettua, anche attraverso l’estrapolazione di dati statistici, l’analisi di tutti gli episodi delittuosi che integrino fattispecie riconducibili alla violenza di genere.

Particolare attenzione viene dedicata agli omicidi volontari attraverso lo studio e l’analisi di tutti i dati interforze acquisiti dalla Banca Dati delle Forze di polizia, che vengono confrontati con le informazioni che pervengono dai presidi territoriali di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri.I dati relativi alla raccolta omicidi rivestono un carattere operativo in quanto suscettibili di variazione in relazione all’evolversi dell’attività di polizia e delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria; in ragione di ciò il Servizio Analisi Criminale periodicamente provvede al loro confronto e aggiornamento con i dati del Sistema di Indagine (SDI).

L’esame degli elementi informativi acquisiti, che permette di ricostruire la dinamica dell’evento, l’ambito in cui si è svolto il delitto e le eventuali relazioni di parentela o sentimentali che legavano i soggetti coinvolti, consente l’elaborazione del seguente monitoraggio.Il Rapporto vuole offrire una panoramica degli omicidi volontari consumati, e nello specifico di quelli con vittime donne, nel triennio 2022 – 2024 e nel periodo 1 – 31 gennaio 2025, confrontato con l’analogo periodo del 2024; per tale ultimo confronto si evidenzia come occorra tenere conto della limitatezza dell’arco temporale considerato e, quindi, della ridotta significatività delle percentuali di incremento e decremento (poiché riferite a pochi eventi), che quindi non vengono riportate.Analizzando gli omicidi del periodo sopra indicato, rispetto a quelli commessi nell’analogo periodo dell’anno precedente, emerge che il numero degli eventi è in diminuzione, da 27 a 20, come pure è in calo il numero delle vittime di genere femminile, che da 9 scendono a 3.

I delitti commessi in ambito familiare/affettivo, fanno rilevare un decremento sia nel numero di eventi (da 10 a 9), che nel numero delle vittime di genere femminile che da 7 passano a 3.3Gli omicidi volontari sono altresì in diminuzione, rispetto allo stesso periodo del 2024, il numero degli omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 5 diventano 4, così come quello delle vittime di genere femminile che da 4 passano a 2.Nonostante il calo complessivo dei reati più gravi, gli esperti invitano alla prudenza nell’interpretazione dei dati, poiché il periodo analizzato è limitato a un solo mese e le variazioni percentuali potrebbero non rappresentare una tendenza stabile.

Tuttavia, il monitoraggio costante della criminalità e delle dinamiche familiari e sociali resta uno strumento fondamentale per la prevenzione e il contrasto della violenza. Le forze dell’ordine continueranno a lavorare per mantenere e migliorare questi risultati, potenziando le misure di prevenzione e protezione delle potenziali vittime, in particolare nei casi di violenza di genere.

Paolo Iafrate

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