L’ Unione europea è in coma

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Incapace a tutti gli effetti a risolvere ,alla prova dei fatti, la guerra in Ucraina. Oggi l’ imperativo è salvare l’ Ucraina a tutti i costi, prima che esali ‘ l’ ultimo respiro ‘ o che l’ invasione russa diventi l’ epilogo della terza guerra mondiale. La riunione promossa a Londra dal Premier inglese, ha avuto un sapore quasi surreale: anzitutto si è svolta in una capitale extra UE, poi c’ era la presenza della Turchia e del Canada, soci della Nato ma non dell’ UE. Mancavano la metà degli Stati europei, soprattutto quelli Baltici, Lettonia, Estonia e Lituania, i più esposti ad un eventuale attacco russo. Al centro di questo schieramento euro atlantico ci sono Parigi e Londra , che sono le uniche due potenze nucleari del Vecchio Continente. Potenze che messe insieme non si avvicinano al potenziale nucleare russo, con il quale può competere solo l’ America. Ma bisogna prendere atto della realtà ,senza abbandonarsi a facili illusioni. Tutto questo sconvolgimento nasce dalla decisione di Trump di voler promuovere un negoziato di pace tra Russia e Ucraina, partendo dall’ intesa con Putin, ma escludendo di fatto Kiev, anzi subordinandola alle dimissioni di Zelensky. Molti considerano follie le proposte di Trump; apparentemente possono sembrare tali, ma nella sostanza rappresentano il pensiero della Casa Bianca che manifesta senza più veli tutto il risentimento contro l’ Europa, rea di aver provocato due guerre mondiali e di aver goduto, sin troppo, della protezione Usa. Gli Stati Uniti, dopo la fine della seconda guerra mondiale, avevano deciso di restare in Europa, al solo scopo di fare della stessa una difesa prima contro l’ Unione sovietica e dopo la dura del muro di Berlino , anche contro la Russia. Ma oggi che i Russi hanno mostrato tutti i loro limiti a livello militare, piu di quanto gli americani potessero immaginare, l’ amministrazione americana non valuta più la Russia una minaccia militare. Ora per Trump , il primo obiettivo è strappare la Russia dall’ abbraccio cinese ; quindi creare un tavolo di discussione tra le tre più grandi potenze e l’ Europa si deve accodare, diversamente rischia di essere abbandonata al suo destino. Con tutti i suoi limiti , ma a Trump va il merito di aver svegliato la Vecchia Europa dal torpore in cui era caduta. A questo punto il Vecchio Continente non ha scelta e deve dire , compresa l’ Italia , cosa vuole. Innanzitutto serve una pace in Ucraina a condizioni, se non propriamente vantaggiose, quantomeno non umilianti e con garanzie di sicurezza assoluta, tenendo presente che senza gli Usa non se ne farebbe nulla. Roma potrebbe contribuire non poco , essendo stato l’ unico Paese europeo a proporre uno schema negoziale della guerra, un mese dopo che era scoppiata. Siamo difronte alla ricostruzione di un nuovo europeismo, all’interno di un compromesso strategico tra Usa , Cina e Russia. Ma bisogna fare in fretta , prima della catastrofe. Oggi l’ Europa è in coma.

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