“L’uomo dei sogni”: tra incubi e realtà, una commedia surreale sulla vita e sulle sue ferite

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Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, l’articolo ricevuto da Barbara Lalle:

In scena fino al 16 marzo 2025 alla Sala Umberto di Roma, L’uomo dei sogni di Giampiero Rappa è una commedia brillante e surreale che porta il pubblico dentro la mente di un uomo in crisi, sospeso tra sogno e realtà. Interpretato da Andrea Di Casa, Elisa Di Eusanio, Elisabetta Mazzullo e Nicola Pannelli, lo spettacolo cattura con ironia e profondità le fragilità umane, regalando momenti di riflessione e leggerezza.

Al centro della vicenda c’è Giovanni, noto nel mondo dei fumetti come Joe Black, un disegnatore talentuoso che si è isolato dal mondo dopo un evento traumatico. Nella sua casa-studio, la notte diventa il palcoscenico dei suoi incubi: personaggi mai pubblicati, amici e familiari lo perseguitano, mescolando passato e presente in un vortice di visioni. La sua solitudine viene interrotta dal ritorno della figlia Viola, montatrice cinematografica di successo, interpretata da Elisa Di Eusanio. Viola arriva dalla Nuova Zelanda con una notizia sconvolgente: è incinta, non sa chi sia il padre e vuole abortire. Il loro incontro riapre vecchie ferite e segreti sepolti, mettendo a nudo un rapporto complesso e mai del tutto risolto.

Una scenografia evocativa e un linguaggio visivo potente

L’atmosfera dello spettacolo è costruita con grande cura grazie alla scenografia di Laura Benzi, che crea un ambiente intimo e simbolico: un ingresso di casa, una tenda porpora, quadri che all’occorrenza si trasformano in schermi video, dando vita alle allucinazioni del protagonista. A completare il quadro visivo, il disegno luci di Gianluca Cappelletti, che scandisce i passaggi tra realtà e sogno con giochi di ombre e colori suggestivi.

I costumi di Lucia Mariani contribuiscono a caratterizzare i vari personaggi che popolano l’universo mentale di Giovanni: tra loro l’uomo nero, l’uomo bianco, il monaco che parla barese e i supereroi che lui stesso ha creato, tutti frutto della sua immaginazione ma incredibilmente reali sul palco.

Le musiche di Massimo Cordovani accompagnano il viaggio emotivo dello spettacolo, alternando momenti di tensione a passaggi più leggeri, sottolineando il contrasto tra la malinconia e la comicità della narrazione.

Un racconto tra ironia e introspezione

La regia di Giampiero Rappa, che firma anche il testo, guida con sensibilità ed equilibrio gli attori in una storia che tocca temi profondi come la solitudine, la depressione e la difficoltà di comunicare con chi si ama. Giovanni, interpretato da Andrea Di Casa, è un uomo che ha sempre evitato i conflitti, lasciando che la sua vita si riempisse di non detti e rimpianti. Accanto a lui, oltre alla figlia Viola, troviamo la vicina di casa, una poliziotta abruzzese insonne – portata in scena da Elisabetta Mazzullo – che nei suoi sogni diventa la compagna ideale per un viaggio immaginario al mare, mentre nella realtà si confronta con la propria solitudine.

Importante è anche il rapporto di Giovanni con il suo socio e migliore amico, interpretato da Nicola Pannelli, un uomo che solo ora si rivela per quello che è sempre stato: qualcuno che lo ha sfruttato senza mai preoccuparsi del suo benessere mentale. Eppure, i segnali erano stati chiari, nascosti nelle storie che Giovanni raccontava nei suoi fumetti, dove i protagonisti tentavano il suicidio, proprio come lui ha provato a fare nella vita reale.

Un finale sospeso tra speranza e accettazione

Nonostante le tematiche drammatiche, L’uomo dei sogni è una commedia capace di far ridere e commuovere. Il testo alterna momenti di grande intensità a scene di ironia surreale, lasciando al pubblico la libertà di muoversi tra le emozioni. Gli applausi finali suggellano il successo di un cast affiatato e di una messa in scena curata nei minimi dettagli, frutto del lavoro di un team di professionisti, tra cui l’assistente alla regia Michela Nicolai, il direttore di scena Davide Zanni e la sarta Debora Pino.

Alla fine, Giovanni riuscirà a trovare una via d’uscita dal suo labirinto interiore? Forse, il vero sogno non è quello che vive di notte, ma quello che gli resta da costruire, accettando le imperfezioni della vita e la possibilità di ricominciare.

Barbara Lalle

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