E’ stata estratta viva dopo quasi ventisette ore di permanenza sotto le macerie la 73enne, Rosalia De Giosa, l’anziana donna che è rimasta sepolta sotto le macerie della palazzina di cinque piani di via Edmondo De Amicis, al quartiere Carrassi di Bari, crollata poco prima delle 19 di mercoledì scorso. Per tutta la giornata di ieri, da notte a notte non si sono, praticamente, mai interrotte le ricerche della 73enne, Rosalia De Giosa, l’anziana donna che è rimasta sepolta sotto le macerie della palazzina di cinque piani di via Edmondo De Amicis, al quartiere Carrassi di Bari. A turni di venti minuti l’uno, si sono avvicendate, sul cumulo di macerie, le squadre dei vigili del fuoco composte da dieci unità ciascuna che hanno scavato essenzialmente a mano e con l’ausilio di piccole attrezzature meccaniche alimentata da un mini generatore di corrente posizionato su una delle montagnole di detriti. Una ricerca a tratti interrotta dal suono di una sirena che invitava tutti a fare il massimo silenzio nel tentativo di individuare possibili lamenti dell’anziana donna che risulta dispersa sotto le macerie di quella sua Abitazione. “A differenza di quanto accaduto, mercoledì sera, subito dopo il crollo, da questa mattina, purtroppo”, ha spiegato ieri il comandante dei vigili del fuoco, Rosa D’Eliseo, “il cellulare della signora De Giosa, non squilla più, molto probabilmente perché scarico di batterie. Ma anche il cane molecolare che in un primo momento, nella serata del crollo, aveva mostrato di essere attratto da qualcosa, dalle prime luci dell’alba sembra non riuscire a percepire più alcun tipo di attrazione di interesse per le ricerche. Ovviamente, speriamo di poter recuperare viva la donna e per questo, stiamo lavorando in uno scenario molto delicato e in evoluzione. La nostra attenzione è tutta nell’area corrispondente a quella dell’appartamento della signora Rosalia De Giosa, ma non possiamo escludere nulla”. Sul posto la macchina dei soccorsi ha dispiegato imponenti risorse umane e tecnologiche. Oltre un centinaio di operatori tra vigili del fuoco, operatori di protezione civile, agenti di polizia municipale e di stato e sanitari del servizio di emergenza medica del centodiciotto si sono prodigati per cercare di individuare e fornire assistenza all’anziana signora dispersa tra le macerie. A dar man forte ai colleghi di Bari sono arrivati in supporto anche alcune squadre di vigili del fuoco da Napoli. Una ricerca che ha fatto emergere dai detriti tanti particolari, oggetti e documenti consegnati ai legittimi proprietari. Alcuni di questi riguardavano la signora Rosalia e per questo sono stati consegnati nelle mani dei suoi due figli. Una ricerca e una corsa contro il tempo che per oltre ventiquattr’ore è andata avanti con i soccorritori che si sono alternati nelle ricerche. Per il comune di Bari a seguire incessantemente le operazioni di ricerca, per tutta la giornata c’era il sindaco Vito Leccese, il direttore generale Davide Pellegrino e il comandante del corpo di polizia locale, Michele Palumbo. In prima mattinata sul posto è arrivato, anche, il prefetto Francesco Russo accompagnato dal questore Massimo Gambino. Con il passare delle ore le speranze di poter ritrovare viva la 73enne pensionata si andavano sempre più affievolendo. “Io non mi muovo da qui finché non la ritroviamo, per me è come se fosse mia madre” il commento del sindaco leccese raggiunto da tutte le presidenti di municipio della città arrivate sul posto per dare una testimonianza di solidarietà ospitate dalla collega Alessandra Lopez che ha messo a disposizione della macchina dei soccorsi gli uffici del Municipio 2 rimasti, ieri, chiusi al pubblico a causa della inagibilità dei locali immersi dalla polvere. Seguire le operazioni di soccorso, già dalle prime ore del disastro c’era sul posto il sostituto procuratore della Repubblica del tribunale di Bari, Carla Spagnuolo, raggiunta nella tarda mattinata dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis. Nelle prime ore del pomeriggio le ricerche della donna si sono spostate di qualche metro rispetto a quelle portate avanti in un primo momento che non hanno dato alcun esito. La pensionata, con tutta probabilità al momento del crollo dell’edificio si poteva trovare o nel bagno di casa sua o per le scale e quindi per questo sepolta sotto il più voluminoso cumulo di macerie nella parte adiacente il fabbricato confinante. Nel pomeriggio, poi, è arrivato sul posto anche il vice ministro della Salute, Marcello Gemmato e il Senatore Filippo Melchiorre che ha voluto, anch’esso, rappresentare vicinanza ai familiari della signora dispera e ai proprietari degli appartamenti finiti nella polvere del crollo che per tutta la giornata hanno assistito alle operazioni di soccorso davanti a quell’enorme cumulo di macerie dalle quali sono state estratte, anche, alcune auto parcheggiate davanti al palazzo crollato. Alle 19.45 la svolta, i vigili del fuoco individuano la donna che si lamentava sotto una porta blindata che le ha fatto da scudo e salvato la vita. Dopo quasi due ore uno scroscio di applausi alle 21,30 ha salutato la donna che con un’ambulanza è stata trasportata al pronto soccorso del policlinico di Bari. Le sue condizioni non sono gravi, non corre pericolo di vita anche se la prognosi rimane riservata, in ospedale ha riconosciuto tutti i suoi parenti e pare non abbia riportato contusioni e traumi.