Bari – Crollo palazzina: paura per la salute

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Per tutta la giornata di ieri, sotto lo sguardo vigile degli agenti del corpo di polizia locale della città di Bari, si è lavorato all’interno dell’area transennata per sicurezza. Gli operai e la protezione civile hanno provveduto alla rimozione di buona parte dei detriti e delle polveri dalle strade adiacenti il cumulo di macerie della palazzina crollata, con l’ausilio di pompe d’acqua. Intanto ieri mattina, su disposizione della procura in accordo con la questura del capoluogo pugliese, è stata isolata l’intera area circostante il perimetro del crollo inibendo totalmente la circolazione ai passanti ad eccezione dei residenti di quelle palazzine che non sono state evacuate. Nella mattinata di ieri, gli investigatori con alcuni tecnici comunali si sono recati sul posto per iniziare a programmare le verifiche di staticità degli immobili confinanti con il palazzo crollato. In maniera particolare preoccupa la situazione dell’edificio accanto al quale era ancorato quello che si è disintegrato con il crollo. Nelle prossime ore, con l’ausilio dei tecnici dei vigili del fuoco del comando provinciale di Bari verranno effettuati accurati sopralluoghi e controlli di staticità dei corpi di fabbrica interessati dalla tragica e improvvisa implosione. Per queste ragioni è stato adottato un provvedimento di inibizione stradale e pedonale della zona al fine di evitare che eventuali crolli aggiuntivi di parti di strutture possano arrecare danni a cose o persone. Una verifica che nelle prossime ore, verterà su due fronti quello della sicurezza e della individuazione delle cause del crollo. La prima si occuperà di scandagliare anche lo stato delle reti degli impianti di erogazione dei servizi abitativi primari come energia elettrica, gas, acqua e fogna. Una verifica che verrà fatta nel complesso sulle intere strutture sia dall’esterno che dall’interno e, poi, singolarmente, nei singoli appartamenti dei palazzi confinanti e prospicienti. La verifica dovrà stabilire, se per questi ultimi, il vuoto d’aria provocato dal crollo non possa aver influito sulla staticità strutturale garantendo la solidità di tenuta degli immobili. Sarà un lavoro lungo, accurato e certosino, iniziato con una programmazione predisposta nella giornata di ieri da un pool di tecnici esperti della materia. La parte più complicata di questa attività si verificherà, nelle prossime ore, allorquando si procederà alla rimozione dei detriti accumulatisi nella zona sottostante la palazzina di confine dietro l’attuale sede del Municipio 2. Un’attività questa che richiede l’adozione di complicate procedure di lavorazione in sicurezza, perché proprio quelle rimozioni potrebbero determinare il crollo di una parte o di tutto il corpo di fabbrica che si trova alle spalle della palazzina crollata. Per questa ragione il sopralluogo preliminare di ieri si è reso estremamente necessario al fine di definire tutte le regole di ingaggio per evitare ulteriori danni strutturali e per consentire agli operatori di lavorare nella massima sicurezza. Una operazione quella di messa in sicurezza strutturale dell’intera area interessata direttamente e indirettamente dal crollo che potrebbe durare diverse settimane se non mesi anche in considerazione che a questo tipo di intervento deve precedere quello legato alla verifica tecnico giudiziale che possa portare, attraverso accertamenti irripetibili a stabilire cosa ha determinato il crollo e perché. Tempi lunghi si prospettano per i residenti di quel quadrilatero di strade che potrebbero trovarsi nelle condizioni di rimanere fuori casa, ancora, per qualche settimana, oltre che per gli abitanti dei condomini di fronte che per poter tornare a casa o uscire dalle proprie abitazioni devono fare i conti con il transennamento dell’area e le limitazioni di accesso imposte per sicurezza dai tecnici e dagli investigatori. Nella zona del crollo, al quartiere “Carrassi”, cresce tra i residenti e gli operatori commerciali che operano nel quartiere il timore di inquinamento da polveri sottili o da possibile presenza di eventuali strutture di amianto andate distrutte il seguito al crollo della palazzina costruita oltre cinquant’anni fa quando l’uso di eternit e amianto non era proibito. Una preoccupazione che ha indotto diversi abitanti della zona a correre nelle farmacie e negli empori per prodotti di igiene e della persona a comprare scorte di mascherine per evitare di correre il rischio di respirare aria in qualche modo inquinante per la loro salute polmonare. Una inquietudine, in qualche modo condivisa e, forse, alimentata anche dalla presenza di centraline di monitoraggio dell’aria installate nell’area dai tecnici dell’Arpa Puglia, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente che sta monitorando, con le sue sofisticate apparecchiature la qualità dell’aria nella zona interessata dal crollo e in quelle limitrofe. Un monitoraggio che, per quanto si apprende dalla stessa agenzia regionale, fornirà i primi risultati utili non prima di qualche giorno, si presuppone a partire da martedì prossimo. Un monitoraggio che potrebbe essere esteso qualora la consistenza dei venti che spireranno sulla città di Bari dovessero renderlo necessario. Intanto, per evitare possibili contaminazioni polmonari da polveri, per tutta la giornata di ieri gli operai che stanno procedendo alle prime operazioni di bonifica hanno provveduto a spazzare la rete viaria della zona solo dopo aver bagnato con dell’acqua la sede viaria per evitare che le polveri si disperdessero nell’aria creando potenzialmente danni respiratori alle persone che abitano e lavorano nel quartiere. Precauzionalmente è stato consigliato a vive e lavora in quella zona di tenere gli ambienti chiusi dall’interno per evitare che la polvere si introduca negli ambienti chiusi dove poi finirebbe per essere respirata dagli occupanti. Un’altra raccomandazione precauzionale consigliata alle persone che vivono nel quartiere è quella di lavarsi spesso le mani e gli occhi soprattutto dopo essere stati esposti all’esterno dove il livello di presenza di polveri è ancora abbastanza alto per via della presenza dei grandi cumuli di detriti derivanti dal crollo. Detriti che nelle prossime ore si dovrà iniziare a prevedere di rimuovere adottando tutte le massime e dovute precauzioni che possano evitare possibili danni di salute e respiratori alle persone della zona e agli stessi operatori della bonifica e alle forze dell’ordine che stanno presidiando la zona per verificare il rispetto delle prescrizioni e dei divieti imposti dalle autorità. Solo se i risultati del monitoraggio effettuato dall’Arpa dovessero essere negativi rispetto alla presenza di polveri pericolose per la salute dell’uomo le operazioni di bonifica della zona dai detriti potrebbe subire una significativa accelerata rispetto ai tempi previsti che oggi non vengono considerati affatto celeri. Ma al momento, incertezza a parte, non ci sono elementi concreti per poter stabilire con assoluta determinazione che la zona interessata dal crollo sia in serio pericolo inquinamento o salubrità per le persone.

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