Bari – Scatta la solidarietà nella tragedia

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Intorno alla tragedia del crollo della palazzina è scattata la molla della solidarietà. Da subito per tutta la durata delle ricerche, il 28enne Francesco Loporcaro titolare del bar “Amos Caffè” all’angolo tra corso Benedetto Croce e via De Amicis ha offerto ai soccorritori una decina di fardelli di bottigliette d’acqua minerale e una cinquantina di caffè. “I miei nonni dicevano fai bene e scordatene, fai male e pensaci”, per questo non potevo sottrarmi nel sostenere quegli eroi che per oltre un giorno non hanno mai smesso di cercare, tra la polvere, la signora De Giosa, del resto non mi è costato granché offrire un piccolo sostegno a gente che generosamente lavora per il prossimo”, con queste parole il barista spiega il suo grande gesto di altruismo. Ma non è l’unico sugli scudi della solidarietà è salita, anche, l’associazione “Cucciolo” che ha lanciato, attraverso i social, un appello in favore di una famiglia che ha perso tutto nel crollo. “Servono con urgenza abiti da bambini di età 3 e 6 anni maschietti per i due bimbi frequentanti la scuola Edmondo De Amicis, sarà nostra premura già domattina consegnare tutto alla scuola de Amicis”, questo l’accorato appello diffuso in rete dall’associazione che ha risposto a una precisa richiesta pervenuta da parte del comitato genitori dell’istituto scolastico comprensivo “Monte San Michele – de Amicis” che ha chiesto aiuto per supportare questa famiglia i cui bambini frequentano il plesso de Amicis e che sino al crollo i loro beni personali erano in un appartamento della palazzina. E la generosità dei baresi non si è fatta attendere, mostrandosi in tutto il suo semplice e genuino altruismo. A mobilitarsi in favore della sopravvissuta alle macerie, anche, i colleghi guardie giurate del figlio che stanno cercando di aiutare quel nucleo familiare che ha perso tutto sotto la catasta di detriti. A scendere in campo sul terreno della solidarietà si è aggiunta, anche il coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia che come dipartimento delle pari opportunità, della famiglia, della vita e dei valori non negoziabili di Puglia, si legge in un post di Facebook: “abbiamo aderito all’appello dei Cab di Bari dopo che il crollo di una palazzina nel quartiere Carrassi ha fatto perdere tutto alle famiglie residenti. Ci siamo attivati”, continuava il messaggio social, “insieme al collega del dipartimento tutela vittime e chi volesse aderire può contattare la referente di Bari e provincia”. Semplici gesti di interesse di singole persone e famiglie, di operatori commerciali, sodalizi associativi e politici che hanno mostrato il volto umano della città di Bari che non ha voluto e saputo tirarsi indietro davanti alle richieste di aiuto e alle difficoltà a cui devono far fronte le diverse decine di famiglie che si sono ritrovate senza una casa, perdendo gli averi di sempre e di tutta una vita e che sono state sfollate a causa della pericolosità di quel palazzo che, in pochi secondi, è imploso in se stesso. Tanti piccoli gesti che raccontano di una comunità, quella barese troppo spesso e semplicisticamente accomunata al suo essere mercantile con vocazione turistica e condizionata dall’esistenza in città di quattordici clan mafiosi, che in questa occasione ha voluto con i fatti dare una chiara risposta sulla sua vera e genuina identità. Non si esclude che nelle prossime ore e nei prossimi giorni questo tipo di iniziative di solidarietà possano moltiplicarsi al solo fine di assicurare un piccolo sollievo a chi in pochi attimi ha perso tutto quello per cui aveva lavorato per una intera vita.

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