Nasce il Partito liberaldemocratico, costituito l’8 marzo a Roma, promosso dall’iniziativa di alcune associazioni e nasce dall’incontro dei gruppi Nos, Libdem, Orizzonti liberali e Liberalforum. Il partito si propone come alternativo al bipolarismo tra destra e sinistra.
Il Partito liberaldemocratico, spiega Today, punta su un modello politico che valorizzi le libertà individuali, economiche e civili, con l’obiettivo di ampliare le opportunità per tutti. Il programma prevede una spending review per ridurre la spesa pubblica improduttiva, una riduzione dell’Irpef e un calendario fiscale più efficiente.
Sul piano istituzionale, propone il monocameralismo secco, ritenuto un mezzo per rendere il processo legislativo più chiaro e attribuire maggiore responsabilità ai parlamentari. Tra i temi chiave c’è anche il nucleare, definito nel manifesto come “l’unica forma di energia pulita, capace di sostenere in modo continuo la domanda del Paese”. Secondo il partito, questa fonte – già centrale in Europa – dovrebbe essere rivalutata in Italia.
L’evento ha visto la partecipazione di circa mille iscritti in presenza e di un vasto pubblico collegato online.
Nel corso dell’iniziativa sono stati svelati il nome e il simbolo del partito, oltre al Manifesto Politico, illustrato dall’on. Luigi Marattin. Il documento programmatico traccia una visione di Paese basata su misure concrete: riduzione della spesa pubblica per abbassare le tasse su chi produce, valorizzazione della meritocrazia, promozione della concorrenza in ogni settore, riforma della Pubblica Amministrazione e riorganizzazione del welfare a favore di giovani e famiglie.
Un messaggio chiaro e netto quello dei promotori: il Partito Liberal Democratico si pone come un’alternativa coerente e credibile per chi non si riconosce né nel bipolarismo tradizionale né nelle derive populistiche. «Pensiamo che in Italia ci sia una domanda di rappresentanza che vada oltre la scelta tra un governo Schlein e un governo Meloni, entrambi caratterizzati da coalizioni contraddittorie al loro interno, sia in politica nazionale che internazionale. Vogliamo offrire un’opzione politica fondata su crescita, opportunità e competizione» ha dichiarato Marattin.
A supporto della crescita del partito a livello territoriale, sarà in prima linea Beppe Mauro, ex assessore forzista a Treviso e coordinatore regionale di Orizzonti Liberali, che guiderà il radicamento del partito nella provincia e in tutto il Veneto. Con lui, numerosi amministratori veneti hanno aderito al progetto sin dal primo giorno, tra cui il trevigiano Stefano Dugone, consigliere comunale a Conegliano, e Sonia Mondin, consigliera e candidata sindaco a Cavaso del Tomba.
Uno dei tratti distintivi del nuovo partito è la sua struttura democratica: gli organi dirigenti, sia nazionali che locali, verranno eletti nei congressi previsti dalla primavera, e anche il segretario nazionale sarà scelto con il voto degli iscritti, evitando così la logica del partito personale. A partire da sabato è ufficialmente aperto il tesseramento, con la possibilità di aderire attraverso un portale online lanciato al termine dell’evento. Un percorso che culminerà in estate con il primo congresso nazionale, nel quale verranno eletti la leadership e gli organismi dirigenti. L’obiettivo del Partito Liberal Democratico è chiaro: costruire una forza politica moderna, liberale e riformista, in grado di colmare il vuoto lasciato dai due poli e di dare voce a un’Italia che crede nella crescita economica, nella distribuzione delle opportunità e nella rivoluzione concorrenziale.
