Gli ultimi sondaggi segnalano un primo stop sul cammino del centrodestra e aprono uno spiraglio per le ambizioni del centrosinistra. Non si può , certamente, considerare un’inversione di tendenza, ma denota che gli italiani, soprattutto i giovani , hanno paura della guerra o quantomeno il timore di entrare in scenari inesplorati. I segnali che creano inquietudine sono i continui e cervellotici attacchi del nuovo corso della Casa Bianca all’ UE, i crolli in borsa , la morsa soffocante dell’ inflazione che tiene alti i prezzi, mentre gli stipendi perdono valore di acquisto. L’ Alleanza Atlantica che è stata , per antonomasia, il cappello protettivo dell’ Europa, sembra stia assottigliandosi e appare sempre di più meno affidabile. Si è diffuso uno smarrimento generale che si riflette sulle persone. A livello politico,in questo frangente, da sempre, chi ne paga il prezzo più alto è chi governa, specie quando la maggioranza, come accade in questi giorni, si è spaccata al suo interno, in modo tale da non poter essere riscontrato in nessun altro paese occidentale. La nostra Presidente del Consiglio, persegue la sua linea atlantista , cercando unione tra l’ Europa e l’ America del duo Trump-Musk. Ma la gente non bada agli equilibrismi del capo del governo, ascolta, invece, le voci di dentro, le proprie emozioni,i propri sentimenti. Non a caso guadagnano un po’ di consensi i partiti che si ispirano al pacifismo. La lega di Salvini è uno di questi, anche se il suo leader, Vice Premier e Ministro dei Trasporti, passa per una sorta di mandatario di Putin. Difficile per lui scrollarsi questa etichetta da dosso, se qualche anno fa , fu sbeffeggiato da un sindaco polacco ,perché indossava una maglietta con l’ immagine di Putin. A differenza del leghista c’ è Giuseppe Conte che al netto di alcune uscite un po’ fantasiose, per non usare altri termini poco convenienti , definisce l’ Unione europea ” bellicista” , e cerca di conquistare la leadership del centrosinistra. L’ ex Presidente del Consiglio è pronto a sfruttare a suo vantaggio le contraddizioni del centrosinistra. Possiamo dire che nel centrosinistra c’ è una linea di confine tra i partiti che lo compongono. Da un lato ci sono quelli favorevoli al riarmo e alle conseguenti spese e sono pronti ad affrontare i nuovi scenari internazionali che si stanno profilando; dall’ altro, forse anche inconsapevolmente, è d’uopo il beneficio del dubbio, lavorano per il disarmo e quindi per consegnarsi tra le braccia di Putin. Ad oggi all’ orizzonte non si intravede nessuna mediazione.
Il piano ReArm Europe crea spaccature nei partiti
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