La nuova destra internazionale che disprezza le libertà,quella, tanto per non fare nomi, teorizzata dal Vice presidente degli Usa , J.D.Vance ed Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, accusa le democrazie liberali di mortificare la libertà di pensiero e di espressione e per difenderla, ecco il paradosso , promuove i regimi dispotici ed autarchici. Si sta generando una tendenza in rapida crescita che affonda le sue radici nell’ incapacità della sinistra di scuotere le masse a difesa dei diritti sociali, economici e civili; l’ idea di uno Stato dirigista, sia nell’ economia che nella società e un ordine sociale disciplinato da regole asfissianti e da un’ ingombrante burocrazia. La sinistra viene definita liberticida e la destra, invece, salutata come paladina dell’ indipendenza dell’ individuo. Ma alla fine queste finte istanze libertarie mostrano il loro vero volto e rivelano la loro tendenza autoritaria. Dobbiamo argomentare che è questo il fulcro della sfida che la Presidenza Trump pone all’ Europa e all’Occidente. Si tratta di una sfida, però, che è lanciata per lo più alle elite europee; una sfida ai modelli, ai comportamenti, ai valori, ai costumi, che in tutti questi anni quelle elite hanno alimentato e che si possono definire come ‘ nuovismo progressista. Ma al netto di questa ideologia che inneggia ai regimi dispotici ed autarchici, le sinistre progressiste europee dovrebbero recitare il mea culpa e fare un passo indietro. Il mutamento nello spirito pubblico che è avvenuto nel nostro Continente negli ultimi decenni , lungi dall’ essere corretto e mitigato, è stato sempre assecondato. In questo modo hanno abbandonato la difesa dei valori che erano alla base della loro stessa formazione. Parlando del nostro Paese , le élite italiane,sia quelle intellettuali in uno a quelle della comunicazione, quelle della cinematografia , delle banche, dell’ industria, hanno abbracciato ogni novità, anche quella più strampalata. Hanno condiviso , senza confrontarsi con la gente comune, ogni rottura di costume , ogni adozione di idee nuove, rinnegando anche alcune nostre tradizioni e valori ricevuti. L’ avere abbracciato il partito dell’ ideologicamente corretto, l’ aver assunto di prassi un atteggiamento supponente , l’ essersi mostrati aggressivi se non ostili verso chi la pensava diversamente, ha generato una sorta di ribellione nella gente semplice,nei meno abbienti che si sono stufati delle continue lezioni di bon ton , che non vedendo migliorare la loro condizione socio economica, anzi il contrario, a questo si sono rivolti a chi mascherati da tribuni della plebe , gli ha fatto capire che la loro condizione poteva cambiare. Da anni , del resto in Italia, tranne qualche eccezione, sulla scena pubblica il punto di vista conservatore non gode di un posto tra gli innovatori. Per molte classi popolari, questa egemonia del nuovo, del politicamente corretto, ha significato uno strappo con le proprie origini, con la propria identità, per molti versi ancora radicate nel passato. Del resto il PD dopo la sua metamorfosi ( PCI ,PDS, Ds) , ha abbandonato la cultura popolare , le masse operaie, i ceti meno abbienti e si è rifugiato nei circoli cosiddetti ‘ liberal’ a contatto con la grande industria e l’ alta finanza e con esso anche i media di riferimento. E per questo e’ facile, per una realtà come quella Italiana, cadere nelle mani del demagogo di turno. Trump, a torto o a ragione, ha raccolto l’ onda della protesta dal basso e spinge perché la protesta si levi nel Vecchio Continente e in generale nell’ Occidente. Ed è quindi interesse delle elite europee stringersi alle proprie genti per far fallire il suo piano .
La nuova destra internazionale che disprezza le libertà
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