“Le Figaro”: ‘Per il governo Meloni dieci e lode in economia, visto che l’Italia ha superato tutte le previsioni’

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Il quotidiano Le Figaro elogia la politica economica del governo Meloni in un articolo dal titolo “Surplus di bilancio e commerciale, esportazioni record fuori dall’Ue… perché l’economia italiana va così bene”.
“Nel 2024 l’economia italiana ha dimostrato resilienza nonostante le tensioni internazionali e il rallentamento dell’economia cinese. Questi eventi hanno avuto conseguenze dirette sul commercio estero e sulle strategie industriali dei paesi europei. Tuttavia l’Italia ha superato le previsioni di diversi analisti. Che affermavano che la recessione in Germania, suo principale partner economico, avrebbe avuto effetti negativi su di essa. Non avevano tenuto conto di alcuni fattori, come lo sviluppo di nuovi mercati al di fuori dell’Unione Europea e la riduzione del deficit energetico”. Una promozione a pieni voti per Giorgia Meloni

Le Figarò e i quattro elementi del successo
Un’analisi molto puntuale che il senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Finanze, Giorgio Salvitti sottolinea nei suoi punti cardine: “Le Figaro plaude alla potenzialità del Made in Italy e della nostra bravura nel migliorare i conti pubblici; a partire dalla circostanza che siamo l’unico membro del G7 ad aver registrato un avanzo primario e ad aver più che dimezzato il rapporto deficit/Pil. Molto c’è da fare e il contesto è complicato, ma ancora una volta le politiche economiche del Governo Meloni vengono apprezzate in Europa, e non solo. Sottolineando che il traguardo delle esportazioni, guardando a nuovi mercati, possa raggiungere il record di 700 miliardi tra due anni. L’attenzione, la prudenza e una visione strategica sono le colonne portanti dell’azione di questo esecutivo che sta riportando la nostra Nazione a correre e gli unici a non vederlo sono i detrattori per partito preso”.

Conti pubblici e bilancia commerciale
“Questo successo può essere attribuito a quattro elementi. Innanzitutto è migliorata la situazione dei conti pubblici. L’Italia ha concluso l’anno 2024 con un avanzo primario di bilancio di 9,6 miliardi di euro, pari allo 0,44% del Pil. Il Paese è l’unico nel G7 ad essere riuscito, dopo il Covid, a realizzare un avanzo primario. Inoltre -prosegue l’analisi- il deficit pubblico è stato ridotto: è sceso dal 7,2% al 3,4% del Pil (e dovrebbe ridursi al 3% nel 2025)”.

“In secondo luogo, la sua bilancia commerciale pende ampiamente a suo favore”. L’analista non nasconde le criticità che a suo avviso riguardano “le esportazioni verso alcuni partner strategici, come Stati Uniti, Germania e Francia che sono progredite solo leggermente rispetto al 2023. Il valore totale delle esportazioni si è ridotto addirittura dello 0,4% (623 miliardi di euro contro 626 dell’anno precedente). Ma il surplus commerciale ha ripreso slancio, raggiungendo i 54,9 miliardi di euro: si tratta di un miglioramento significativo rispetto al 2023, quando era limitato a 34 miliardi. Il surplus commerciale, esclusi i prodotti energetici, è aumentato di 5,4 miliardi raggiungendo i 104,5 miliardi di euro. Si tratta di un record dal 1993″.

Poi, quello che riguarda “le esportazioni fuori dall’UE: ammontano a 305,3 miliardi di euro. Erano dieci anni che non si raggiungeva un livello del genere. Questo risultato è frutto di un’intensa attività di penetrazione negli altri mercati: dove la domanda di beni “made in Italy” è forte: Turchia (+23,9%), Serbia (+16%), Paesi ASEAN (+10,3%), Paesi OPEC (+6,6%), Regno Unito (+5,3%); Paesi Mercosur (+4,6%), Paesi Bassi (+4,5%), Giappone (+2,5%), oltre a Messico e Brasile (+8%)”.

“Infine, nonostante le difficoltà strutturali che l’Italia incontra nell’approvvigionamento di energia elettrica, è riuscita a ridurre il proprio deficit energetico. Questa è passata da 65 miliardi nel 2023 a 49,5 miliardi nel 2024. Questo elemento è centrale per la competitività delle imprese, il controllo della bilancia commerciale e il bilancio pubblico. Ridurre la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero è una delle priorità strategiche del governo di Giorgia Meloni. Che si è posto come obiettivi principali quello di aumentare al 65% la quota di energie rinnovabili nella produzione elettrica, introdurre il nucleare di nuova generazione (prime sperimentazioni dal 2027) e dimezzare il fabbisogno di energia importata entro il 2030″. Nonostante i gufi nostrani, “anche all’estero si sono accorti di questo progresso, frutto di politiche volte a smuovere e cambiare radicalmente l’Italia. Andremo avanti con ancor più forza”. Le parole di Guerino Testa, deputato di Fratelli d’Italia e segretario in commissione Finanze alla Camera.

Dal quotidiano francese Le Figaro viene elogiato il grande lavoro fatto dal governo Meloni e soprattutto vengono sottolineati i progressi fatti nel 2024.

Con una nota, il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Tommaso Foti, ha sottolineato che “I sinistri pronostici delle opposizioni, che con il governo Meloni speravano nel fallimento dell’economia nazionale, sono stati ancora una volta smentiti”. Nel suo comunicato, Foti evidenzia che “l’Italia ha chiuso il 2024 con un avanzo primario di 9,6 miliardi di euro e ha ridotto il deficit pubblico dal 7,2% al 3,4% del PIL”. E ancora, “il surplus commerciale ha raggiunto i 54,9 miliardi di euro, con un aumento di 5,4 miliardi nei settori non energetici, arrivando a 104,5 miliardi, il massimo dal 1993. Le esportazioni extra-UE hanno toccato i 305,3 miliardi, un record decennale”. Consapevoli, conclude, “del percorso che abbiamo ancora davanti, affrontiamo con determinazione le sfide future, tra cui gli annunciati dazi USA, puntando a difendere il Made in Italy, marchio di riconoscimento dell’eccellenza italiana nel mondo”.

Dal combinato disposto tra le politiche del governo e quelle della Regione Lazio, il numero di occupati nel Lazio è diventato infatti il più alto di sempre. Un risultato straordinario certificato dal rapporto elaborato dalla Camera di commercio di Roma, secondo i dati Istat del 2024.
Gli occupati nel Lazio salgono infatti a 2 milioni 415 mila, ben 40 mila in più rispetto al 2023, e addirittura 149 mila in più rispetto al 2021. Un netto miglioramento del mercato del lavoro a Roma e nel Lazio, con un forte aumento degli occupati e del tasso di occupazione. A Roma e provincia il numero di occupati e’ stato di 1 milione 842 mila, 23 mila in piu’ rispetto al 2023, e 118 mila in piu’ rispetto al 2021 – si legge nel rapporto. Il tasso di occupazione nel Lazio ( tra 15-64 anni) sale al 64 per cento (rispetto al resto d’Italia 62,2 per cento), 0,8 per cento in piu’ rispetto al 2023 e oltre 2 punti in piu’ rispetto al 2022. A Roma e provincia il tasso di occupazione ( tra 15-64 anni) sale al 65,8 per cento, 0,5 per cento in piu’ rispetto al 2023. Il tasso di occupazione, sia a Roma che nel Lazio, e’ il piu’ alto di sempre.

Mezzogiorno numeri altrettanto positivi
Numeri che vanno di pari passo con i dati Istat, che segnano una crescita dell’occupazione in tutta Italia, in particolare al Sud. Come sottolinea Marco Cerreto, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in Commissione agricoltura, “dai dati Istat emergono segnali estremamente positivi per l’occupazione in Italia. Nel 2024 sono stati creati oltre 350.000 nuovi posti di lavoro, portando il tasso di occupazione al 62,2% e quello di disoccupazione al 6,5%. Un risultato particolarmente significativo riguarda il Mezzogiorno, con oltre 140.000 nuovi occupati e un calo del tasso di disoccupazione del 2,9% nell’ultimo trimestre del 2023. Questi numeri confermano l’efficacia delle politiche adottate dal governo Meloni nel rilanciare il mercato del lavoro e ridurre la precarietà, soprattutto nelle aree più svantaggiate del Paese”.

“Grazie all’azione del Governo Meloni e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone – prosegue il deputato di Fratelli d’Italia – l’occupazione ha raggiunto livelli record, con un aumento di 352.000 occupati (+1,5%) e una riduzione della disoccupazione di 283.000 unità (-14,6%). Questi risultati testimoniano il nostro impegno concreto per creare opportunità di lavoro e migliorare le condizioni occupazionali, in particolare nel Sud. Questi progressi sono anche il frutto delle Politiche di Coesione, che stanno contribuendo a contrastare la fuga dei giovani dal Mezzogiorno. Per troppo tempo, molti hanno ritenuto inevitabile lasciare il Sud in cerca di migliori prospettive, ma i dati dimostrano che oggi è possibile costruire un futuro lavorativo stabile nella propria terra. Questo rappresenta un segnale di speranza e una chiara risposta a chi pensa ancora di dover emigrare. Un cambio di paradigma ormai inconfutabile. Con impegno e politiche adeguate – prosegue Cerreto – restare e lavorare nel Mezzogiorno non è solo un miraggio o un desiderio, ma una realtà concreta. Avevamo promesso di risollevare la Nazione e lo stiamo facendo”.

Occupazione: Meloni e Rocca, i risultati vincenti
Tornando ai dati della Regione Lazio, i risultati del governo Meloni e della giunta Rocca sono ben evidenziati dal dossier della Camera di Commercio di Roma. Il tasso di occupazione femminile nel Lazio sale al 55,8 per cento (confronto l’Italia 53,3 per cento), anche per questo indicatore si tratta del valore piu’ alto di sempre. A Roma e provincia il tasso di occupazione femminile sale al 58,5 per cento

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