Matteo Salvini e la ‘sorpresa’ della candidatura del generale Vannacci

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A Roma è andata in scena la prima uscita pubblica di Matteo Salvini e del generale Roberto Vannacci, fresco di candidatura con la Lega alle europee. I due sono apparsi insieme alla presentazione del nuovo libro del ministro delle Infrastrutture Controvento, l’Italia che non si arrende, avvenuta al Tempio di Adriano a Roma. “Non ho avuto paura” di nominare il generale Roberto Vannacci “perché voglio garantire” in Europa “un futuro libero e pacifico” ha detto il leader leghista. “Ho voluto andare a conoscere questo mostro che aveva avuto il coraggio di mettere nero su bianco” quel libro, “ne ho condiviso una gran parte. Ci siamo visti. Ci siamo trovati in sintonia culturalmente e umanamente e non vedo l’ora che sia il 9 giugno gli italiani avranno una sorpresa” ha continuato il segretario del Carroccio.

Parole al miele che hanno fatto sicuramente piacere a Vannacci su cui però c’è stato un aspetto che ha pesato più degli altri nella scelta di candidarsi. “Pensando alle mie due figlie vorrei fare qualcosa per dare loro un futuro migliore. Vorrei una Italia e una Europa più identitarie. L’identità dei popoli esiste. È la cultura woke che ci porta a dover vergognare di quello che siamo, benessere, ricchezza e progresso. Ho parlato di identità, confini, sicurezza e progresso, ritengo che siano valori sovrapponibili con quelli della Lega per questo mi sono candidato come indipendente”.

Alessandro Sallusti, direttore de ‘Il Giornale’, lancia un avviso  sul generale Roberto Vannacci e sulle polemiche scatenate dalle sue interviste: “Noi adesso siamo qui a irridere un po’ questo personaggio bizzarro, però  stiamo attenti perché mi sembra di rivedere, da parte della classe dirigente, lo stesso atteggiamento che tantissimi anni fa, ne sono passati 30, ha tenuto all’apparire di Umberto Bossi e più di recente di Beppe Grillo. Quando Grillo è apparso sulla scena politica ha detto delle cose ben più rivoluzionarie o comunque scorrette, non democratiche. ‘Apriremo il Parlamento come una scatola di sardine’, ‘Manderemo tutti in galera’”.

 “Attenzione, sono personaggi bizzarri che dicono cose in maniera più che politicamente scorretta. Ma non dicono ca**ate. Alcune sì. Io tutto il pensiero di Vannacci sugli omosessuali proprio non lo condivido, ma attenzione a irridere ciò che la gente percepisce come un qualcosa che ha un fondo di verità, perché la storia insegna che le cose – il punto di vista del direttore – magari vanno diversamente da come noi immaginiamo”.

‘Si parla solo di lui, del generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle elezioni europee. Un neofita della politica ma che, sulla scia del successo del suo libro “Il mondo al contrario”, si sta dimostrando un campione nel polarizzare l’opinione pubblica. E la sinistra c’è cascata con tutte le scarpe, tanto che il Pd ha confezionato una campagna social con la sua foto e la scritta “ignoratelo”, salvo poi parlare solo di lui invece dell’idea del partito di Elly Schlein per l’Italia e per l’Europa’. A mettere i puntini sulle “i” sul ruolo di Vannacci nella Lega e in queste elezioni è Tommaso Cerno, direttore responsabile di ‘Il Tempo’.

“Vannacci e isolato dai leghisti e ha bisogno di stare al centro del dibattito e al centro del dibattito è finito, perché lui prende i voti da questo casino qua”, spiega Cerno sulle recenti polemiche per le classi differenziate e non solo. Insomma, Il Pd dopo aver consegnato il Paese a Giorgia Meloni con una campagna elettorale incentrata sugli avversari, “ha fatto un manifesto dicendo di ignorare Vannacci, a spese del Pd che gli sta facendo la campagna elettorale”.

Nei bar e nelle piazze non si parla di Schlein o di Giuseppe Conte, ma del generale. “È esattamente quello che Vannacci voleva”, argomenta il direttore che sottolinea qual è la vera corsa che sta facendo Vannacci in queste elezioni. Il generale “deve prendere più voti dei leghisti per dimostrare che il suo ruolo è quello di aver salvato il partito – osserva Cerno –  se non sarà così ci sarà una grande questione nella Lega, ma è questo il suo ruolo e come si svolge questo ruolo in una campagna elettorale? Stando al centro di ogni dibattito”.

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