Il congresso della Lega è stato coeso attorno alla figura di Matteo Salvini, ma sotto la superficie sono sorte evidenti divergenze, in particolare riguardo al possibile ruolo di Roberto Vannacci nei vertici del partito. A infiammare il dibattito è stata la posizione del presidente del Veneto Luca Zaia, che al congresso ha dichiarato con chiarezza: “Ad oggi non è possibile un vicesegretario che non abbia fatto militanza nella Lega visto che lo Statuto prevede la presenza della tessera, la tessera è fondamentale per fare il vicesegretario”.
Una posizione netta che sembra indirizzata proprio a raffreddare l’ipotesi di una nomina “dall’alto” del generale, che era privo di iscrizione formale alla Lega.
Il generale Vannacci a questo punto prende la tessera per fare il numero due.
«Sono orgoglioso di consegnare oggi la tessera della Lega a Roberto Vannacci», ha detto il vicepremier e leader del Carroccio, Matteo Salvini, al congresso del partito a Firenze. «Penso che questa sia la miglior risposta non al nostro popolo – continua Salvini – un popolo accogliente, ma alle ansie di tanti retroscenisti. Siamo qua e andremo lontano». Sul palco è stata poi consegnata la tessera a Roberto Vannacci, eurodeputato leghista.
Il generale viene inquadrato fra le truppe del vecchio Carroccio: l’ eurodeputato indipendente diventa ora, almeno per ora, un tesserato della Lega. Salvini scrive la didascalia: «Questa è la migliore risposta alle ansie e ai turbamenti di tanti retroscenisti della stampa, siamo qui e andremo lontano». Vannacci non ha fondato un proprio soggetto e non ha usato la Lega come trampolino. È qui, a Firenze, a raccogliere la standing ovation dei militanti.
Lui delinea in poche battute la strategia del movimento: «La Lega è l’unico partito sovranista d’Europa in grado di incidere. Ma deve essere sovranista in Europa per essere autonomista in Italia. La Lega vota convintamente contro von der Leyen e vota contro questa Commissione le cui politiche scellerate, e non i dazi di Trump, sono all’origine della crisi in cui ci troviamo».
È un po’ il mantra di questo congresso: tutta l’Europa punta il dito contro Washington, la Lega invece se la prende con Bruxelles. E forse tutti e due gli schieramenti hanno una parte di ragione.
Per ora è Salvini ad incassare un ottimo risultato perché alle Europee Vannacci era stato protagonista di un clamoroso exploit raccogliendo oltre cinquecentomila preferenze. Molti consensi. Ma non sono nemmeno pochi quelli che lo detestano anche dentro la Lega perché lo ritengono troppo di destra. Una sorta di estremista che potrebbe nuocere al partito di governo, capace di intercettare e interpretare le esigenze della classe media. Soprattutto al Nord».