Il 4 maggio ricorre il 163° anniversario della fondazione dell’Esercito Italiano quando, nello stesso giorno del 1861, un provvedimento del Ministro della Guerra Manfredo FANTI decretava la fine dell’Armata Sarda e la nascita dell’Esercito Italiano.
‘Esercito Italiano, come detto, celebra un anniversario significativo: i 163 anni della sua costituzione. L’importante traguardo che rafforzare il legame tra la forza armata e la popolazione, è stato festeggiato con un evento speciale all’Ippodrono Militare “Generale Pietro Giannattasio”, alla presenza del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e delle più alte cariche dello Stato. “Nella realtà geopolitica che viviamo, dove i conflitti e guerre minano la pace e minacciano ormai direttamente le libertà e la sicurezza della stessa Europa, l’Esercito si conferma elemento essenziale del nostro strumento militare, di difesa della Repubblica e dei valori della sua Costituzione, e a sostegno della stabilità e della convivenza internazionali”, il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattatella. La premier Meloni, accompagnata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto e dal capo di Stato Maggiore dell’Esercito generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, a bordo si una jeep militare, ha passato in rassegna lo schieramento.
Nel corso del 163° anniversario dalla costituzione dell’esercito italiano è stata data lettura del messaggio del presidente della Repubblica Mattarella: “Nella realtà geopolitica che viviamo, dove conflitti e guerre minano la pace e minacciano ormai direttamente le libertà e la sicurezza della stessa Europa, l’Esercito si conferma elemento essenziale del nostro strumento militare, a difesa della Repubblica e dei valori della sua Costituzione, e a sostegno della stabilità e della convivenza internazionali”, parte del testo letto all’ippodromo militare Giannattasio.
“Il mondo è cambiato improvvisamente e noi dobbiamo adeguare le nostre Forze armate e l’Esercito”. A dirlo è stato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, partecipando alla cerimonia per il 163° anniversario dell’Esercito, all’ippodromo militare “Gen. C.A. Pietro Giannattasio” di Tor di Quinto a Roma.
Tempo di elezioni europee ma anche di accordi importanti per rinnovare e rinforzare le Forze armate, argomento sul quale la guerra russo-ucraina ha letteralmente aperto gli occhi alla politica. La visita serviva per formalizzare la costituzione del Polo industriale terrestre europeo, un’organizzazione nella quale confluiranno le migliori aziende italiane e francesi del settore per poter unire le forze e affrontare i grandi investimenti in tema di mezzi militari terrestri per non subire l’evoluzione tecnologica da nazioni come la Cina.
In risposta a un mondo sempre più instabile e conflittuale, l’Italia è chiamata a rivedere le proprie strategie di difesa per affrontare minacce sempre più complesse e variegate. Il Generale Carmine Masiello, in un’intervista rilasciata a ‘Il Corriere della Sera’, ha sottolineato l’importanza di un immediato rafforzamento delle capacità militari italiane:
“L’Esercito deve essere rivisto sotto diversi profili. Sono cambiati gli scenari, le minacce e, quindi, le esigenze.
Questo implica un’urgente revisione degli organici e dei principali sistemi d’arma, per mantenere l’Italia al passo con le evoluzioni nel contesto internazionale e le esigenze degli alleati nella NATO’’.
Uno degli aspetti più critici menzionati dal Capo di Stato maggiore riguarda l’integrazione delle tecnologie legate al dominio cibernetico. “Fra le tecnologie più urgenti ci sono quelle sull’integrazione delle capacità collegate al dominio cibernetico“, ha spiegato Masiello, enfatizzando come questa innovazione possa proteggere le forze italiane da nuove minacce come droni e munizioni intelligenti. Questa “bolla tattica“, come la chiama lui, è fondamentale per la sicurezza delle operazioni in campo.
Il generale Masiello ha posto grande enfasi anche sulla difesa aerea, paragonando l’esigenza di protezione del territorio nazionale a quella di Israele. “Penso anche alla difesa aerea del territorio nazionale, come in Israele“, ha aggiunto nel suo intervento a ‘Il Corriere della Sera’, sottolineando come il rafforzamento sia essenziale per respingere attacchi aerei e proteggere la popolazione e le infrastrutture critiche.
La visione strategica di Masiello si inquadra in un contesto di “competizione sotto soglia“, una sorta di conflitto ibrido che sfrutta ogni leva possibile, da quelle militari a quelle politiche e economiche, per influenzare gli equilibri internazionali senza sfociare in un conflitto aperto. “Non siamo in guerra, ma in una competizione sotto soglia“, chiarisce Masiello, evidenziando la necessità di una robusta capacità di deterrenza.