Adp – Aperta indagini sulla assunzione della moglie dell’ex capogruppo regionale del Pd

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È stata ufficialmente aperta, nella tarda mattinata di oggi, una indagine dalla Procura della Repubblica di Bari sul caso del concorso per responsabile delle risorse umane di Aeroporti di Puglia, vinto dalla 38 Carmela Fiorella, moglie del consigliere regionale ed ex capogruppo Pd, Filippo Caracciolo, travolta dallo scandalo emerso dalla sua assunzione che, dallo scorso 1° aprile, l’aveva fatta entrare in servizio con un compenso annuo di ottanta mila euro lordi. Nelle prossime ore gli inquirenti ascolteranno, come persone informate dei fatti e non indagate, la stessa Fiorella, il Rup, il responsabile unico del procedimento e i componenti della commissione d’esame. Il fascicolo al momento esplorativo senza alcun capo di imputazione rubricato e senza, al momento, nessun iscritto nel registro degli indagati è stata la conseguente evoluzione delle denunce-esposti, è proprio il caso di dire, atterrati in via Dioguardi. Il primo esposto lo ha formalizzato proprio la società aeroportuale pugliese che, ieri, ha depositato l’atto in tribunale “affinché si faccia luce sulla vicenda della assunzione”, ha fatto sapere, ieri, la stessa società pubblica presieduta dall’imprenditore Antonio Vasile. Da quanto trapela dalla sede aeroportuale “Aeroporti di Puglia, senza alcuna esitazione, ha inteso richiedere l’immediato ed approfondito intervento da parte della autorità giudiziaria per fare chiarezza su una vicenda che, ovviamente, vede la società come parte lesa”. Per la società pubblica pugliese “la vicenda richiede, evidentemente, un approfondimento, per il quale si è già fornita la più ampia disponibilità a collaborare con l’autorità giudiziaria, al punto da averne sollecitato l’intervento. Per questo, l’esposto costituisce la naturale conseguenza dell’impegno e del rigore etico alla base della vita di Adp”, che nel formalizzare la segnalazione alla giustizia ritiene di aver compiuto “è un doveroso gesto di rispetto anche nei confronti della collettività pugliese che tanta fiducia ripone in uno dei fiori all’occhiello delle società regionali, assunta ormai a player di riferimento sia a livello nazionale che internazionale che non può veder macchiata in alcun modo la propria immagine societaria e, soprattutto, etica”. Una decisione, quella dei vertici aeroportuali pugliesi che “è propedeutica alla costituzione di parte civile di Aeroporti di Puglia in sede di un eventuale procedimento giudiziario” e che trova eco in un messaggio social rivolto dal presidente Vasile ai suoi dipendenti, nel quale, il numero uno di Adp rassicura il personale dicendo: “sento il dovere di dirvi, con la massima chiarezza, che Aeroporti di Puglia ha fatto, fa e farà tutto quanto nelle sue possibilità per operare al meglio e con la massima trasparenza”. Ma oltre all’esposto di Aeroporti pugliesi, in Procura è arrivata, anche, una segnalazione dell’Università degli Studi di Bari “a tutela della propria immagine”, avendo lo stesso Ateneo “trasmesso agli organi interessati e competenti che ogni documentazione in merito”. La stessa università in un comunicato ha spiegato che, in virtù di un pregresso rilascio delle pergamene accademiche, ci sono in giro regolari diplomi di laurea firmati dal Rettore Uricchio e dal Dg Gallo, essendo stati rilasciate da loro, anche, se non in carica all’atto del conseguimento del titolo. Caso, comunque, che non riguarda la vicenda avendo la stessa Università riscontrato la richiesta di verifica del titolo di studio della candidata in questione, comunicando che la stessa è in possesso di una laurea triennale in “scienze politiche”, conseguita nel 2010 e non una laurea magistrale in “economia e management”, come invece indicato dalla candidata. L’indagine, tra le altre cose, dovrà, anche, cercare di capire come mai la verifica del requisito accademico non è stata fatta da Adp, prima della pubblicazione definitiva degli esiti concorsuali o della immissione in ruolo della dottoressa Fiorella e solo dopo la bagarre mediatica sulla vicenda. Una verifica che non doveva essere in capo alla commissione d’esame, ma agli uffici della società aeroportuale. L’indagine, quindi, dovrà dissipare tutte le ombre che al momento aleggiano sulla vicenda per arrivare a stabilire chi è responsabile di aver compiuto atti contro legge e che no. Chi ne ha beneficiato e se con l’aiuto di qualcuno e chi, invece, è parte lesa. Un altro elemento su cui dovrà fare chiarezza l’inchiesta è il criterio che ha portato alla nomina della commissione e in particolar modo del presidente, lo stimato e apprezzato professore universitario Giuseppe Pirlo, docente del corso di laurea di “sistemi di elaborazione delle informazioni”, della facoltà di informatica dell’Ateneo barese, avvenuta non in seguito alla richiesta di una terna di nomi all’università ma ad intuitupersonae”, per la cui prestazione l’accademico aveva chiesto e ottenuto dall’amministrazione accademica il previsto nulla osta. Sulla nomina del presidente gli investigatori vorranno vederci chiaro per capire quale è l’attinenza di una alta specializzazione informatica con la selezione apicale di una figura professionale per la direzione delle risorse umane.

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