Oltre a non avere le maschere con filtro, come rilevato dai Vigili del fuoco, che ieri hanno recuperato i cadaveri, i cinque operai trovati morti nel solaio e nella vasca della rete fognaria a Casteldaccia (Palermo) sarebbero stati sprovvisti di tutti gli altri dispositivi di sicurezza obbligatori per legge quando si agisce in un ambiente confinato. Per operare in spazi simili è necessario utilizzare il gas alert, un dispositivo che permette di rilevare inquinanti, quello che è stato utilizzato dai Vigili del fuoco prima di intervenire nella fogna. Gli investigatori, inoltre, stanno accertando se gli operai siano stati formati, come prevede la legge, per lavorare negli ambienti confinati e acquisire le eventuali certificazioni. L’inchiesta in corso per determinare tutti gli aspetti della tragedia, coordinata dalla procura di Termini Imerese, ha disposto il sequestro dell’impianto. Le segreterie provinciali di Fillea, Filca, Feneal hanno proclamato per oggi 8 ore di sciopero in seguito alla morte degli operai, di cui tre erano edili. La mobilitazione si affianca a quella generale di 4 ore di Cgil, Cisl e Uil per tutti gli altri settori, con presidio alle 9 davanti alla prefettura.
Strage sul lavoro a Casteldaccia, fatale l’assenza di mascherine
Date: