Difronte al continuo stillicidio di morti sul lavoro occorre un piano organico

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Difronte al continuo stillicidio di incidenti e stragi non bastano più le misure tampone per zittire le proteste o i finti scioperi dei sindacati ma serve un piano organico, che affronti la questione da tutti gli angoli. Dalla formazione sui luoghi di lavoro , con l’obblighi in relazione agli indici di pericolosità delle diverse attività, ai controlli, che vanno rafforzati in quantità e qualità. Dai diritti dei lavoratori , che bisogna rafforzare, rendendo concreto l’obbligo di eleggere i rappresentanti della sicurezza, alle sanzioni. altro che patenti a punti.Con le tecnologie che abbiamo oggi è è il contributo dell’intelligenza artificiale, bastano delle applicazioni intelligenti che potrebbero, non dico risolvere , ma quantomeno contribuire a rendere remoti i casi di incidenti sul lavoro. A partire da Febbraio di quest’anno, a Firenze sono morti per il crollo di una trave , cinque lavoratori edili , di cui quattro stranieri. Il 9 aprile sono stati sette a morire per l’esplosione della centrale elettrica. Enel, di Bargi. Poi le celebrazioni della giornata mondiale della sicurezza, durante la quale a voce alta il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella , ha alzato la voce e spronato la politica e il governo in particolare a fare presto per fermare quello che che lui ha definito un eccidio Da parte del Governo è intervenuta la Ministra del Lavoro che ha parlato in modo poco chiaro , pensando di dire tutto senza dire niente. Finite le celebrazioni, ecco la nuova strage: cinque operai morti a Casteldaccia, intossicati nelle fogne . Agghiaccianti i dati diffusi INAIL e relativi ai primi tre mesi del 2024, 191 morti e 145130 infortuni che ovviamente vanno aggiornati ad oggi. Se ad oggi nonostante gli appelli di tanti Presidenti della Repubblica che si sono succeduti, la piaga del lavoro nero non è stata debellata è perché ciascun governo ha pensato di aver in mano la soluzione, diversa sempre dai predecessori, e questo si capisce al fine di ricerca di consensi, invece di fare l’unica cosa seria e sensata: riunire le associazioni degli imprenditori e dei sindacati elaborare un piano organico capace di arrivare ad un Patto sulla sicurezza , fatto di leggi e regole chiare in materia di contrattazione. E’ sotto gli occhi di tutti che ci troviamo difronte ad una vera e propria emergenza nazionale che riguarda il mondo del lavoro; a questo punto il Premier dovrebbe sentire il dovere istituzionale e politico di chiamare i protagonisti di questo mondo e trovare con loro un accordo sul quale, ciascuno per la sua parte, deve impegnarsi. Diversamente andremo avanti con le solite ipocrite facce addolorate dopo ogni morte e con il solito rimbalzarsi le accuse tra maggioranza e opposizione. Il rispetto dei morti impone dignità per il ruolo e la funzione che si svolge a favore dei propri cittadini.

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