Mattarella all’Onu: Istrale-Palestina, sì a due Stati indipendenti

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Russia vuole tornare al passato. “Spinte vetero-nazionalistiche, pulsioni neo-imperialiste se non neo-colonialiste, competizione tra potenze in luogo di cooperazione, ripropongono una polarizzazione del sistema internazionale che nuoce alla libertà e alla parità delle relazioni tra gli Stati e i popoli e mette a rischio la pace”, è l’ammonizione del Presidente della Repubblica. “L’aggressione mossa dalla Federazione Russa all’Ucraina contraddice le ragioni fondanti dell’Onu ed è ancora più grave in quanto proveniente da uno dei Paesi su cui ricadono maggiori responsabilità nella comunità internazionale, in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza. La difesa dell’indipendenza dell’Ucraina, Paese fondatore delle Nazioni Unite, ha visto impegnata l’Italia, assieme a tanti altri partner internazionali, per l’affermazione del diritto internazionale e del principio per il quale va offerta solidarietà alle nazioni aggredite da atti di prepotenza che intendono sostituire il diritto con la forza militare”. “La Russia – spiega Mattarella – si è assunta la grande responsabilità – storica – di avere ricondotto la guerra nel cuore del continente europeo. L’invasione russa dell’Ucraina, peraltro, non è un mero conflitto regionale. Ora Mosca pretende di riportare indietro le lancette della storia, e ha avviato una nuova corsa agli armamenti”. Israele-Palestina: sì a due Stati indipendenti. “Occorre por fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri e conduca finalmente a una pace stabile: una soluzione che passa necessariamente dall’obiettivo condiviso del pieno e reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e di Palestina, con il definitivo riconoscimento di Israele e della sua sicurezza da parte degli Stati della regione”, è l’auspicio del capo dello Stato italiano. “Nell’immediato ci viene chiesto di rispondere all’imperativo morale di fornire assistenza per lenire le immani sofferenze della popolazione civile di Gaza. Va inoltre evitato un ulteriore aggravamento della situazione”. Dunque, precisa Mattarella, bisogna evitare “operazioni militari a Rafah per le drammatiche conseguenze che potrebbero avere sui civili palestinesi”. “Il cessate il fuoco, richiesto dal Consiglio di Sicurezza con la Risoluzione 2728, l’accesso umanitario incondizionato alla popolazione di Gaza, la liberazione degli ostaggi sequestrati nel corso del disumano attacco del 7 ottobre – che, va sottolineato, rappresenta la causa scatenante di quanto  successivamente avvenuto  – e l’immediata interruzione di tutte le attività di sostegno alle organizzazioni terroristiche, restano i cardini sui quali continuare a costruire con determinazione un’azione diplomatica che sia comune”.

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