Il professore Mario Caligiuri, professore ordinario all’Università della Calabria e Presidente della Società Italiana di Intelligence, che ha come scopo principale quello di far diventare l’intelligence materia di studio nelle università del nostro Paese, è considerato uno dei massimi studiosi europei di intelligence a livello accademico. L’intelligence mai come in questo periodo di conflitti internazionali è un argomento centrale nel dibattito pubblico, materia che il professore Caligiuri conosce molto bene.
In questo contesto internazionale, contrassegnato da molteplici conflitti, in particolare, quelli più vicini a noi, quello Russo-Ucraino e quello in Medioriente, come si muovono i nostri servizi?
Si adoperano per cercare di tutelare gli interessi Nazionali. In ogni Paese fondamentalmente si persegue questo scopo.
Secondo lei le intelligence dell’Unione Europea sono coordinate per difendere i singoli stati in questo periodo così delicato?
Esiste un coordinamento di base ma non è strutturato e non si esplica fino in fondo. Al momento credo sia difficile che si realizzi senza una politica unitaria che invece sarebbe fondamentale in questo periodo storico
Come vede questo movimento studentesco?
Le università si sono ridotte da risorse culturali ad imprese economiche e le stesse, insieme alle scuole, sono diventate ammortizzatori sociali e aree di parcheggio.