“La separazione delle carriere è consustanziale al concetto di giusto processo e al sistema processuale accusatorio al quale si è ispirato una medaglia d’argento della resistenza, Giuliano Vassalli. La presidente Meloni lo ha detto ieri. Nei prossimi giorni vedrete la presentazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge sulla separazione delle carriere”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel corso del question time alla Camera, rispondendo a una interrogazione di Italia Viva. Il provvedimento, tra le priorità di largo Arenula, conterrà – ha anticipato – “anche importanti riforme sulla composizione e sul criterio di elezione del Consiglio superiore della magistratura. Oltre ad altri principi che sono consustanziali al giusto processo e al sistema accusatorio”.
Quanto alla riforma della magistratura onoraria, rispondendo a un’interrogazione della Lega, il Guardasigilli si augura che quando il testo sarà trasmesso alle Camere venga approvato nel più breve tempo possibile. Il riferimento è al “disegno di legge di iniziativa governativa approvato dal Cdm a febbraio scorso. Volto a modificare la disciplina della magistratura onoraria per dare piena soddisfazione alle richieste della commissione
Nordio dice di essere ben consapevole della “grande e impegnativa opera della magistratura onoraria”, senza la quale l’amministrazione della giustizia sarebbe ancora più sofferente di quanto già non sia adesso. “In questo settore l’attenzione del governo è massima”, ha assicurato riferendosi alla censura della Commissione europea sulle criticità “che caratterizzavano i magistrati onorari come una sorta di ‘figli di un Dio minore’. L’intervento sulle toghe onorarie “è stato uno dei punti di forza della riforma della giustizia e porterà alla fine la figura del giudice onorario perfettamente parificata al lavoro degli altri magistrati che sono professionisti”. Quanto al cosiddetto ‘decreto Nordio’, che contiene importanti novità sulla custodia cautelare e sull’interrogatorio di garanzia e che è stato approvato al Senato e poi in commissione Giustizia alla Camera, arriverà in Aula nei prossimi giorni.