Il futuro dell’Italia e dell’Europa, dibattuto a Venezia

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Dal 9 all’11 aprile si è svolto al Museo Moderno di Mestre, Venezia (M9), il Festival Internazionale della Geopolitica Europea, sul tema “Il ruolo dell’Italia e dell’Europa nel governo del mondo”. Un tema generoso, ma anche impegnativo, nel nuovo contesto geopolitico gravato dalla guerra in Ucraina e dal conflitto in Medio Oriente, così come da altre crisi sulla mappa mondiale. L’edizione di quest’anno, la quarta del evento, ha portato all’attenzione del numeroso pubblico personaggi di spicco nel campo della geopolitica e della strategia militare, politici, ministri, alti funzionari europei e della NATO e, non ultimi, prestigiosi giornalisti. È stato così possibile ascoltare interventi estremamente interessanti come quello di Manlio Graziano, specialista in geopolitica, professore alla Science Po di Parigi, autore del recente lavoro “World Disorder”, in cui teorizza la “multipolarità” del mondo attuale. Secondo Graziano, la fine della Guerra Fredda ha portato alla ristrutturazione della stabilità globale e alla definizione di un mondo multipolare.

Uno dei dibattiti che ha suscitato grande interesse ha riguardato la collocazione e il ruolo del bacino Adriatico nell’attuale contesto geopolitico. Analisti affermati come Egidio Ivetic, professore all’Università di Padova, specialista in storia dello spazio balcanico, Arduino Paniccia, noto analista e stratega militare e Raffaele Speranzon, senatore nella commissione affari esteri del Parlamento italiano. I sopra menzionati hanno fornito risposte interessanti e informate su come l’Italia debba assumere una presenza più consistente sia nella regione dei Balcani occidentali che nel bacino del Mediterraneo. In un evento così altamente accademico non potevano mancare dibattiti su altri temi di grande attualità: difesa e sicurezza europea, integrazione e migrazione, intelligence e diritto internazionale, sicurezza informatica, energia e sfide climatiche, dimensione culturale europea, ecc. Personalità come Paolo Casardi, copresidente del Circolo di Studi Diplomatici, Stefano Cont, generale dell’Agenzia Europea per la Difesa, Andrea Gilli, ricercatore del Colleggio per la Difesa NATO, Francesco Moravia, Patriarca di Venezia, hanno davvero affascinato il pubblico con i loro interventi.

Il Festival Internazionale della Geopolitica Europea di quest’anno si è rivelato un vero successo sia per la diversità dei temi trattati che per l’impatto che ha avuto. Una menzione speciale per gli enti partner che hanno supportato logisticamente l’evento: Regione del Veneto, Comune di Venezia (al festival è intervenuto anche il sindaco Luigi Brugnaro con una interessante allocuzione). E quest’anno i padroni di casa del festival sono stati all’altezza: Carlo e Andrea Mazzanti, responsabili della rivista di relazioni internazionali “Atlantis” e il giornalista Domenico Letizia, incaricato con l’esposizione mediatica dell’evento.

Per me, come giornalista e analista politico, partecipare a un tale evento geopolitico reale è stato un vero piacere. L’Europa e gli europei hanno più che mai bisogno di tali dibattiti sul futuro dell’UE da molteplici prospettive. Perché solo così possono nascere idee e strategie che poi i decisori possono attuare. Non arriveranno tempi facili, ma l’Europa ha le risorse per affrontare le sfide. Penso che questa sia stata la conclusione fondamentale dell’evento internazionale di Venezia di quest’anno.

di Antoniu Martin, storico e analista politico

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