Richiesta di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant per “crimini di guerra e crimini contro l’umanità” nella Striscia di Gaza dall’8 ottobre. La richiesta arriva dal procuratore capo della Corte penale internazionale che ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale di emettere i mandati di arresto. Il numero uno del Cpi chiederà lo stesso provvedimento anche per il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar e per altri due alti funzionari di Hamas: il leader delle Brigate Al-Qassem, Mohammed Diab Ibrahim al-Masri – meglio conosciuto come Mohammed Deif -, e il capo dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Le accuse per i due leader palestinesi riguardano “sterminio, omicidio, presa di ostaggi, stupro e violenza sessuale durante la detenzione”. Netanyahu e Gallant sono accusati dei aver “causato lo sterminio, la fame come metodo di guerra e aver colpito deliberatamente i civili nel corso del conflitto”. Dura la reazione che arriva da entrambe le parti. Per Hamas il “Cpi mette sullo stesso piano vittima e carnefice” e questo “incoraggerà la continuazione della guerra di sterminio”. Per Netanyahu la decisione della Corte penale internazionale “è uno scandalo ma questo non fermerà né me né noi”. Per il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz la scelta della Procura penale internazionale è “una vergogna storica che sarà ricordata per sempre”. E aggiunge. “La scandalosa decisione del Procuratore Generale della Corte penale dell’Aja è un attacco frontale e senza riserve contro le vittime del 7 ottobre e inostri 128 rapiti a Gaza. Mentre gli assassini di Hamas commettono crimini contro l’umanità contro i nostri fratelli e sorelle, il Procuratore cita il primo ministro e il ministro della Difesa dello Stato di Israele insieme agli abominevoli mostri nazisti di Hamas”. “Una vergogna storica – ha detto – che sarà ricordata per sempre”.
Corte penale internazionale: Mandati di arresto per Netanyahu e leader Hamas
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