Alluvioni: un italiano su sei vive in zone a rischio

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Un italiano su sei vive in zone a rischio alluvione: ben il 10% della penisola è considerato a rischio medio di pericolosità idraulica. Il picco indiscusso di percentuale di rischio spetta all’Emilia Romagna (45%), immediatamente seguita da Calabria (17,2%), Friuli Venezia Giulia (14,6%) e Veneto (13,3%). Le zone meno colpite sono, chiaramente, le isole, soggette ogni anno al problema esattamente opposto. Ma per capire il fenomeno e prevenirlo sempre meglio, conviene andare ad approfondire le ragioni per cui proprio l’Italia è colpita da un numero così elevato (secondo Legambiente, tra il 2010 ed il 2022, sono state registrate ben 510 alluvioni) di eventi naturali progressivamente catastrofici.

Ovviamente, dipende dalla conformazione della regione interessata: la presenza di rilievi, piccoli bacini e tanto verde possono influire sulla risposta immediata a piogge intense. Sono soprattutto boschi e foreste ad incidere sul deflusso dell’acqua: secondo studi effettuati su alcuni bacini in Svizzera (prima scelti in assenza di vegetazione, poi circondati dai boschi), la presenza di radici nel terreno può ridurre il picco dei deflussi del 30% o del 50%. Questo perché, in presenza di materia permeabile, i terreni boschivi tendono ad assorbire molta più acqua per mantenere sane le piante presenti. Ma per quanto la morfologia naturale sia fondamentale per determinare la percentuale di rischio, è bene ricordare che le azioni umane sono in grado di mutare anche le condizioni più favorevoli alla prevenzione.

Secondo l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), tra i fattori umani più pericolosi ci sono l’abuso edilizio, l’abbandono dei terreni, l’urbanizzazione ed, infine, proprio il disboscamento. Anche se, in realtà, in Italia non si disbosca, anzi: negli ultimi trent’anni, la superficie forestale è cresciuta del 25%. E per quanto nel mondo, ogni anno, si perdano ben 36 mila ettari di bosco per soddisfare il fabbisogno di carne, soia, caffè e cacao degli italiani, il principale problema della penisola riguarda strutture urbane non adeguate o non in regola, per le quali si perdono piante preziose per la stabilità del terreno e la sicurezza dei cittadini.

Per questo, le misure di prevenzione previste per mitigare la criticità della situazione italiana riguardano, in gran parte, la comunicazione diretta con chi vive a rischio giornalmente: abitudine per le buone pratiche ed un’estesa rete di monitoraggio su tutto lo stivale.

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