La Lega deposita ddl sul servizio militare obbligatorio

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E’ tornato il dibattito sul servizio di leva militare obbligatorio in Italia. La leva militare obbligatoria è stata sospesa a partire dal 1° gennaio 2005 con la legge 23 agosto 2004, n. 226, detta legge Martino dal nome dell’allora ministro della Difesa Antonio Martino; tale legge è stata a sua volta sostituita dal Codice dell’ordinamento militare varato nel 2015, che ha riconfermato l’abolizione dell’obbligo del servizio militare al compimento dei 19 anni.

Favorevole alla reintroduzione della leva militare obbligatoria è stato il leader della Lega Matteo Salvini, durante un intervento elettorale nello stabilimento Novavita di Giulianova.

Nel suddetto intervento, Salvini ha affermato: “Credo sia un passo avanti quello di insegnare ai giovani che non esistono solo i diritti ma anche i doveri”, osservando che la leva obbligatoria rappresenterebbe un’occasione per impartire una lezione sul “rispetto delle regole”.

Ma è davvero possibile reintrodurre l’obbligo per il servizio di leva? Tecnicamente, secondo quanto stabilito dalla Costituzione con l’articolo 52, “la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici”.

In sostanza, dunque, la Costituzione delega alle leggi l’istituzione o meno del servizio militare obbligatorio. Questo, però, non implica necessariamente un ritorno della leva con una nuova legge, né tantomeno questa eventualità è avvalorata dalle effettive intenzioni dei partiti.

È importante sottolineare che nei programmi del centrodestra, compreso quello della Lega, non si cita mai l’intenzione di rendere attuale il provvedimento reso inattivo ormai dal 2005.

Anche tra i partiti avversari si respira un’aria di disaccordo con le posizioni espresse da Salvini, tanto da parte del Pd che dal M5s, che hanno criticato queste esternazioni.

Giuseppe Conte, leader del Movimento, ha attaccato la proposta di Salvini in un video su Instagram: “Occhio ragazzi, Salvini ha trovato il modo per risolvere i problemi dei giovani. Tutti a fare il militare. Progetto formativo della destra prevede maggiore confidenza con le armi. Gli amici di Salvini e Meloni in Polonia si sono mossi in questa direzione”.

Come ha fatto notare il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in quota Pd, “la leva obbligatoria è stata senza dubbio un elemento importante nella storia del Paese, fungendo anche da strumento di unificazione nazionale, ma riproporla significa avere una visione decisamente datata che non risponde minimamente alle esigenze militari del nostro tempo“.

Matteo Salvini torna alla carica sul servizio militare obbligatorio e annuncia la presentazione di un ddl alla Camera. La Lega vuole reintrodurre la leva universale per sei mesi tra i giovani dai 18 ai 26 anni, come anticipato il 12 maggio dal segretario del Carroccio all’adunata degli Alpini a Vicenza. Nonostante in quell’occasione la proposta fosse già stata cassata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, il vicepremier tira dritto e comunica che il testo è già pronto e depositato.

“Depositata alla Camera la proposta di legge della Lega per reintrodurre sei mesi di servizio civile o militare per i ragazzi tra i 18 e 26 anni, su base regionale e da svolgere esclusivamente in Italia” ha scritto sui social il leader della Lega Matteo Salvini.

“Ne sono convinto – ha aggiunto il ministro -. È una forma di educazione civica al servizio della comunità, di disciplina, di attenzione al prossimo e rispetto per se stessi e per gli altri che potrà avere effetti molto positivi. È una grande forma di educazione civica, con persone che si possono dedicare al salvataggio, alla protezione civile, al pronto soccorso, alla protezione dei boschi da svolgere vicino a casa – aveva spiegato – Una volta uno di Udine andava a Bari, e quello di Bari lo mandavano a Udine, dovendo lasciare studi e lavoro. Non sarà più cosi, si farà vicino a casa”.

Crosetto, era stato chiaro: “Le forze armate non possono essere pensate come un luogo per educare i giovani, cosa che deve essere fatta dalla famiglia e dalla scuola”.  

Quasi una settimana dopo le parole del ministro delle Infrastrutture è arrivato a Montecitorio il disegno di legge della Lega, a prima firma Eugenio Zoffili, deputato vicino alla segreteria e membro della Commissione Difesa della Camera, dove viene normata l’opzione di scelta per i giovani italiani, tra la formazione militare e quella invece che prevede un impiego di tipo civile.

Come sottolineato dal parlamentare leghista, i sei mesi della nuova leva sarebbero svolti “esclusivamente sul territorio nazionale e nella propria regione di residenza o domicilio, con priorità alla propria provincia, salvo espressa richiesta del cittadino ad essere impiegato in altri ambiti territoriali nazionali e previa disponibilità e autorizzazione dell’Autorità preposta”.

“In questi giorni da quando è stata annunciata dal nostro segretario federale abbiamo ricevuto centinaia di messaggi di apprezzamento”, ha dichiarato il deputato Zoffili, spiegando ancora che a coloro che opteranno per l’ambito militare “sarà assicurata la formazione militare in vista del loro impiego sul territorio nazionale”, mentre in caso di scelta di servizio civile universale “i giovani verranno invece preparati a svolgere funzioni di concorso alla tutela del patrimonio culturale, naturalistico e paesaggistico del Paese”, con la possibilità “di inserirsi nel sistema nazionale della Protezione Civile e del soccorso pubblico e di collaborare con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”.

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