Fisco. Ritorna il redditometro: il no di Forza Italia e Lega. Il Pd: Favorevoli

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Tutte le spese degli italiani a partire dal 2016 rischiano di passare sotto la lente di ingrandimento del fisco. Dalle spese per l’auto a quelle per la casa, dal costo delle utenze a quelle per il possesso di barche Il fisco ritorna ad essere il ‘grande fratello’  delle capacità di spesa dei contribuenti per risalire ai loro redditi. Il redditometro, prima sospeso, ed ora, secondo il ‘nuovo’ decreto riaggiornato a nuovi parametri ritornerebbe a condizionare la quotidianità degli italiani. Per il viceministro all’Economia Maurizio Leo, esponente di Fratelli d’Italia, anima del provvedimento, non c’è alcun ritorno al vecchio redditometro. Ma scoppia la polemica politica soprattutto con Forza Italia e Lega. “Non c’è alcun ritorno al vecchio redditometro ma solo più garanzie per i contribuenti. In più, il centrodestra conferma l’impegno per combattere i grandi evasori fiscali, in un contesto di totale rispetto dei diritti dei contribuenti”, spiega il viceministro. “Nel dettaglio con il nostro decreto, siamo intervenuti per correggere una stortura che si è creata nel 2018, quando il Governo Conte 1 ha abolito il D.M. 16 settembre 2015, il cosiddetto “redditometro”, del Governo Renzi e aveva contestualmente stabilito che si dovesse emanare un nuovo decreto con dei paletti precisi a garanzia del contribuente, in modo da limitare al minimo il contenuto induttivo dell’accertamento, e privilegiando sempre il dato puntuale a garanzia del contribuente. Purtroppo, quel decreto non è mai stato emanato ”. Ora, invece, “il Governo di centrodestra è intervenuto e ha emanato un decreto, preventivamente condiviso con le associazioni dei consumatori, l’Istat e il garante della privacy, che fissa dei paletti precisi a garanzia del contribuente e introduce, tra le altre cose, anche un doppio contraddittorio obbligatorio”. Di diverso avviso la posizione di Forza Italia che si dice contraria sul possibile riutilizzo del redditometro per le imposte dovute dai contribuenti. Inoltre confliggerebbe con il provvedimento del concordato preventivo contenuto nella delega fiscale. Laconico il commento del capogruppo al Senato di FI, Maurizio Gasparri. “Rimettono il redditometro? Non credo proprio”. Anche la Lega prende le distanze dalla scelta di Leo. “Mi sembra di capire che sia un provvedimento fatto dal viceministro Leo quindi chiedete a Fdi. La trovo solo un po’ strana come proposta, perché noi del centrodestra siamo stati sempre stati critici su questi strumenti”, è l’accusa del capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo. Opposto il commento che arriva dall’opposizione e soprattutto dal Pd. “Favorevolissimo” al ritorno del redditometro si è detto l’ex ministro dell’Economia Vincenzo Visco del Pd. Che aggiunge. “Mi sorprende piuttosto che sia stato proposto in periodo elettorale”.

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