Morte di Angelo Onorato, marito dell’eurodeputata Francesca Donato:’Me l’hanno ammazzato’

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L’unico punto fermo finora emerso sulla morte dell’imprenditore Angelo Onorato lo indica il medico legale, che alla fine dell’ispezione annota: «Morte per soffocamento». Che cosa sia successo tra le 11 e le 15 al marito dell’eurodeputata Francesca Donato è ancora tutto da chiarire. La fascetta ben stretta intorno al collo porta gli inquirenti a puntare come prima pista quella del gesto volontario. Ma la moglie della vittima, così come gli amici più vicini all’imprenditore, non riescono a crederci: «Me l’hanno ammazzato», ha urlato Donato quando ha trovato suo marito morto in auto, dopo che a lungo il suo telefonino squillava a vuoto. I dettagli raccolti dagli investigatori su come è stato ritrovato il corpo di Onorato non spiegano, anzi aumentano i dubbi che non si sia trattato di un suicidio. Finché in serata non arriva in questura un amico avvocato con una lettera lasciata dall’imprenditore da consegnare alla famiglia, con riferimenti a problemi economici e debiti che potrebbero spiegare il gesto estremo del 55enne.

Nella Range Rover in cui è stato trovato morto Onorato apparentemente nulla sembrava fuori posto. Come riporta Repubblica, i primi poliziotti che arrivano sul posto lo trovano ancora con la cintura di sicurezza allacciata. Il capo è riverso sulla camicia insanguinata, su cui sono appesi gli occhiali da vista. Il collo è stretto da una fascetta, di quelle da elettricisti che facilmente si trovano nei cantieri, come quelli che lo stesso Onorato frequentava da architetto impegnato in alcuni lavori di ristrutturazione. Il tallone del piede destro è poco fuori dal mocassino. Lo sportello posteriore è aperto e ci sono impronte sulla maniglia interna. Un dettaglio che può rimettere in discussione l’ipotesi del suicido.

Gli investigatori non possono escludere al momento che qualcuno possa aver aggredito Onorato alle spalle, stringendogli la fascetta al collo fino a soffocarlo. In auto però non ci sarebbero segni che indicherebbero una colluttazione, con l’interno dell’auto in sostanziale ordine. I dubbi crescono sulla scelta della fascetta, poco compatibile con un’aggressione, ricostruisce il Messaggero. Per riuscire a maneggiare e chiudere la fascetta ci vuole un minimo di precisione. Difficile pensare di averla con la vittima che prova a difendersi. D’altra parte quella fascetta doveva essere stata chiusa una volta messa attorno al collo dell’uomo e non infilata dall’alto, essendo più stretta della circonferenza del cranio.

Onorato era titolare di «Casa», un grosso negozio di arredamento a Palermo. Alla moglie aveva detto che alle 11 aveva un appuntamento con una persona di Capaci. Ma l’eurodeputata non ha saputo dire con chi. Ieri mattina tra gli ultimi a vederlo è stato Giacomo Grilletto, collaboratore di Onorato da quasi trent’anni: «Ci siamo visti questa mattina alle 10 – racconta a Salvo Palazzolo su Repubblica – abbiamo parlato delle cose da fare. Poi, è uscito. Nulla faceva pensare a un gesto disperato». Mezz’ora dopo, Onorato sarebbe andato a casa di un amico a Mondello: «Mi ha portato il caricabatterie che gli avevo prestato ieri sera. Ha detto poche parole, ma mi sembrava comunque sereno».

In serata si è presentato alla Squadra mobile un amico avvocato. Porta una lettera, che gli sarebbe stata consegnata da Onorato con l’impegno di darla alla famiglia: «Se succede qualcosa, fai avere questa lettera a mia moglie». Nel testo si parlerebbero di debiti e guai economici. Questioni che potrebbero dare una spiegazione alla morte di Onorato, ma che non chiariscono se l’imprenditore abbia deciso di togliersi la vita o se quel pomeriggio alla periferia di Palermo l’ultimo appuntamento con un creditore gli sia stato fatale.

Qualcuno l’ha strangolato? Sarà l’autopsia, disposta dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni che coordina l’inchiesta, a fornire maggiori dettagli. Le ipotesi al momento sono due: omicidio e suicidio. Quest’ultima non viene però presa in considerazione dagli amici dell’imprenditore. E tanto meno dalla moglie: «hanno ucciso mio marito Angelo» ha detto subito ad alcuni amici che l’hanno chiamata per capire se la vittima fosse realmente il marito. Quelle stesse persone che venerdì sera sono stati con lui alla festa d’inizio estate organizzata dal Circolo del tennis: parlano di una persona serena e felice.

Gli investigatori della squadra mobile stanno dunque raccogliendo una serie di elementi per cercare di sciogliere i dubbi. Sulla base della prime notizie, a trovare il corpo sarebbero state la moglie eurodeputata e la figlia Carolina. Le due donne non avevano notizie del familiare da alcune ore e allarmate sono risalite alla posizione dell’auto attraverso il gps del cellulare. Sarebbero state proprio loro le prime ad arrivare sul luogo del ritrovamento e a scoprire il cadavere, come riferisce un testimone che ha raccontato di avere visto due donne urlare accanto all’auto con lo sportello aperto, e di avere riconosciuto l’eurodeputata, molto attiva a Palermo, dove s’era candidata sindaca, senza successo, due anni fa.

Elementi che sono al vaglio degli inquirenti che stanno ascoltando parenti e amici per mettere uno dietro l’altro i pezzi del puzzle e trovare conferme, come per esempio alla voce secondo cui la vittima avrebbe avvertito la moglie che avrebbe dovuto incontrare delle persone per una questione di affari.

Per ampliare la sua attività, amici della famiglia riferiscono che l’imprenditore aveva fatto da poco tempo degli investimenti con l’obiettivo di acquisire altre quote di mercato. E’ possibile che la sua morte sia collegata a questo? Oppure il movente sarebbe di altra natura? Ma quale? Gli amici sono sotto choc: parlano di una famiglia felice e di un uomo gioviale con tanti amici e conoscenze tra lavoro, palestra e circolo.

Francesca Donato aveva sposato l’imprenditore nel 1999 e il 24 aprile scorso avevano festeggiato le nozze d’argento. L’eurodeputata, originaria di Ancona nelle Marche, s’era trasferita a Palermo dopo il matrimonio, da cui sono nati Salvatore, 25 anni, e Carolina, 21. Entrambi i coniugi erano impegnati in politica con la Dc, partito dove Donato era approdata da un anno dopo avere abbandonato la Lega con la quale era stata eletta a Bruxelles cinque anni fa.

Due anni fa anche il marito aveva tentato l’avventura politica candidandosi nella lista della Dc a Palermo per le regionali, ottenendo 846 voti ma insufficienti per essere eletto. Nonostante ciò l’imprenditore era molto attivo a fianco della moglie e partecipava alle riunioni del partito. C’entra quest’attività con la sua morte? Supposizioni che qualcuno nel partito avanza, pensando alle europee dell’8 e 9 giugno.

Avrebbe confidato a un avvocato-amico di avere problemi economici dovuti a debiti e a crediti che non riusciva a incassare l’imprenditore Angelo Onorato. È uno degli spunti d’indagine che gli investigatori stanno verificando. Negli uffici della squadra mobile è stato sentito un avvocato. Secondo indiscrezioni l’uomo avrebbe consegnato una lettera, ma non ci sono conferme.

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