Raid su campo profughi di Rafah: 40 morti e 180 feriti. Netanyahu: Un tragico incidente

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“Un tragico incidente di cui rammaricarsi”. Sono le parole del premier israeliano Benyamin Netanyahu alla Knesset nel commentare quanto successo a Rafah durante un incontro con le famiglie degli ostaggi che lo hanno contestato. Il raid dell’esercito israeliano ha porto alla morte di almeno 45 civili e di un numero imprecisato di feriti: parla di almeno 180 innocenti. Le prime indagini sull’incidente a Rafah hanno mostrato che il raid sui comandanti di Hamas ha innescato un incendio che può aver ucciso i civili palestinesi. In una nota l’esercito israeliano sostiene che nel raid compiuto nel sud di Gaza, sono stati “eliminati il terrorista Yassin Rabia, comandante di Hamas in Giudea e Samaria, e Khaled Nagar, un alto funzionario di Hamas in giudea e Samaria”. L’attacco è stato effettuato nella zona di Tal as Sultan, nel nord-ovest di Rafah, sulla base di precise informazioni di intelligence. “Il terrorista Yassin Rabia ha gestito l’intera attività terroristica di Hamas in Giudea e Samaria, ha trasferito fondi a obiettivi terroristici e ha pianificato attacchi terroristici di Hamas in tutta la Giudea e Samaria. In passato, Rabia ha compiuto numerosi attacchi terroristici omicidi, tra cui quelli nel 2001 e nel 2002, in cui sono rimasti uccisi soldati israeliani”, si legge nel comunicato. “Il terrorista Khaled Nagar, alto funzionario del quartier generale di Hamas in Giudea e Samaria, ha diretto attentati e altre attività terroristiche in Giudea e Samaria e ha trasferito fondi destinati alle attività terroristiche di Hamas nella Striscia di Saza. In precedenza aveva effettuato diversi attacchi terroristici mortali tra il 2001 e il 2003 che avevano portato alla morte di diversi civili israeliani e al ferimento e alla morte di diversi soldati israeliani”.

Il raid su Rafah è stato condannato, senza mezzi termini, dalla diplomazia internazionale. L’Onu, attraverso il coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, ha chiesto ad Israele un’indagine “approfondita e trasparente” sui civili uccisi a Rafah e di “adottare misure immediate per proteggere meglio i civili”. “Condanno gli attacchi aerei israeliani della scorsa notte che hanno colpito le tende degli sfollati – ha precisato – anche se l’Idf ha detto di aver colpito un’installazione di Hamas e di aver ucciso due militanti del gruppo durante gli attacchi, sono profondamente turbato dalla morte di così tante donne e bambini”.  “Le Nazioni Unite – ha concluso – restano ferme nel loro impegno a sostenere tutti gli sforzi volti a porre fine alle ostilità, ridurre le tensioni e portare avanti la causa della pace”. Erdogan si dice pronto a portare Netanyahu in tribunale per i crimini commessi a Rafah. Dall’Italia arriva la voce del ministro della Difesa, Giulio Crosetto. “Ho l’impressione che Israele stia seminando un odio che coinvolgerà i loro figli e i loro nipoti, e avrei preferito una scelta diversa”. “Hamas è un conto, il popolo palestinese è un altro. Dovevano discernere tra le due cose e fare una scelta più coraggiosa dal punto di vista democratico”, ha aggiunto Crosetto. Il presidente francese, Emmanuel Macron, si è detto “indignato” per gli attacchi aerei israeliani contro un campo che ospita profughi palestinesi a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, che avrebbero ucciso almeno 40 persone. “Queste operazioni devono cessare. Non ci sono aree sicure a Rafah per i cittadini palestinesi. Chiedo il pieno rispetto del diritto internazionale e un cessate il fuoco immediato”. “Sono inorridito dalle notizie che arrivano da Rafah sugli attacchi israeliani che hanno ucciso decine di sfollati, tra cui bambini piccoli. Condanno questo fatto con la massima fermezza”. Lo scrive su X l’alto rappresentante Ue Josep Borrell. “Non esiste un luogo sicuro a Gaza. Questi attacchi devono cessare immediatamente. Gli ordini della Corte Internazionale di Giustizia e il diritto internazionale umanitario devono essere rispettati da tutte le parti”, aggiunge. Hamas ha fatto sapere ai mediatori dell’ Egitto, del Qatar e degli Usa che non parteciperà ai negoziati per un accordo di tregua e scambio di ostaggi a causa del raid israeliano a Rafah.

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