“Abbiamo riportato a Caivano lo Stato, abbiamo riportato alle istituzioni le Forze dell’ordine, abbiamo detto alle persone oneste e per bene che potevano fidarsi delle istituzioni, che dovevano fidarsi delle istituzioni, che saremmo state al loro fianco, che l’illegalità, lo spaccio, il traffico di droga, sarebbero stati finalmente perseguiti con costanza e con determinazione, come dimostrano le operazioni ad alto impatto, le operazioni interforze che si sono svolte in questi mesi”. E’ questo il messaggio forte che ha voluto lanciare il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, da Caivano, in provincia di Napoli, dove ha partecipato all’inaugurazione del centro sportivo ex Delphinia. “ Il messaggio è che lo Stato può fare la differenza, che le istituzioni possono fare la differenza, che lo Stato può mantenere i suoi impegni, che le istituzioni possono mantenere i loro impegni. E lo Stato qui e le istituzioni si sono comportate come dovrebbero comportarsi sempre”, continua la premier. Che spiega. “Si sono resi conto di un problema, sono stati chiamati da un cittadino a rendersi conto di un problema, hanno proposto una soluzione, hanno fatto un annuncio e quell’annuncio non è caduto nel vuoto. Quell’annuncio è diventato un fatto che i cittadini possono vedere, che possono toccare, che possono vivere e questo vuol dire accendere una speranza e vuol dire farlo in territori nei quali troppo spesso le istituzioni hanno pensato che di speranza non potesse essercene. È un messaggio molto potente”, sottolinea con forza. E ricorda l’orrore potrebbe segnare una nuova vita per Caivano e non solo. “Noi partiamo da un orrore, dall’orrore indicibile della violenza perpetrata dal branco su due bambine innocenti alle quali è stato strappato tutto, vittime di un crimine che chiaramente ci toglie il fiato. Noi siamo partiti da quell’orrore e dal fallimento delle istituzioni che quell’orrore raccontavano, perché le istituzioni qui non erano riuscite a fare la prima cosa che compete loro: che è difendere i più deboli, difendere i più fragili, proteggere i più piccoli”. “Quando è accaduto questo orrore Padre Maurizio Patriciello mi scrive. Questa Nazione ha tollerato per troppo tempo che ci fossero delle zone franche, che lo Stato fosse disposto a indietreggiare, a voltarsi dall’altra parte, ad abbassare la testa, ad avere paura. Lo Stato non se lo può permettere. Siamo venuti qui e abbiamo detto che la tolleranza verso le zone franche non poteva continuare, che non ci saremmo voltati dall’altra parte, che lo Stato avrebbe reagito partendo da Caivano e che avrebbe gettato le basi per una storia molto diversa”. Ora bisogna vedere se queste parole e la struttura sportiva possano, realmente, far cambiare passo a Caivano. La struttura si estende su 50mila metri quadrati per accogliere diverse discipline sportive. Oltre alla piscina vi sono anche campi da calcio, da tennis e padel. Accanto un parco pubblico che è stato bonificato e risistemato dai carabinieri della Forestale. A gestire la nuova struttura sportiva saranno le Fiamme oro della Polizia di Stato. Il parco sarà a disposizione dei ragazzi del Parco Verde ma anche delle zone limitrofe.
Ma tra la presidente del consiglio e Vincenzo de Luca, c’è stato un simpatico siparietto. Meloni ha risposto per le rime al governatore della Campania all’insulto rivoltogli rivolto nel febbraio scorso quando, di passaggio a Montecitorio dopo la manifestazione da lui promossa a Roma contro l’autonomia differenziata e per chiedere lo sblocco dei Fondi di Sviluppo e Coesione, replicando alla premier aveva affermato: “Senza soldi non si lavora. Lavora tu str…”. Ed oggi, alla prima occasione utile, gli ha risposto la Meloni. “Buongiorno Presidente De Luca, quella str… della Meloni. Come sta?”. I due si sono stretti la mano, col governatore che ha risposto: “Benvenuta, bene di salute”.