La Crisi del Settore Automobilistico Tedesco: Tensione Tra Case Automobilistiche e Fornitori

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Le accelerazioni tecnologiche stanno mettendo in crisi il sistema industriale tedesco. Questo si concretizza in un aumento dei conflitti tra case automobilistiche e fornitori della componentistica e, questo, si estenderà presto anche al nostro sistema delle imprese fornitrici, asse portante della nostra industria metalmeccanica. Secondo quanto riportato dal quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt, il settore automobilistico tedesco sta vivendo una crisi senza precedenti, con crescenti tensioni tra case automobilistiche e fornitori. La competizione feroce, accelerata dai rapidi sviluppi dei produttori cinesi come BYD, ha messo a dura prova i rapporti tradizionalmente collaborativi tra questi attori industriali, minacciando migliaia di posti di lavoro e la qualità dei veicoli. Un esempio emblematico di questa crisi è il caso delle batterie Bosch fornite a Mercedes. Le batterie compatte da 48 volt, essenziali per i sistemi mild hybrid, hanno incontrato gravi problemi di produzione. Il CEO di Bosch, Hartung, ha recentemente lamentato le difficoltà e i costi aggiuntivi necessari per aumentare rapidamente la produzione. Nonostante gli sforzi di oltre 100 ingegneri aggiuntivi a Eisenach, Mercedes ha dovuto rinunciare alla vendita di circa 100.000 auto nel 2023 per mancanza di batterie. Questo problema ha comportato perdite significative per Bosch, che ha dovuto avviare una seconda linea di produzione. La crisi non riguarda solo Bosch e Mercedes. BMW ha affrontato problemi simili con il fornitore di freni avanzati Continental. La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente aggravato la situazione, causando una carenza di semiconduttori. Le case automobilistiche hanno quindi iniziato a negoziare direttamente con i produttori di chip, bypassando i fornitori tradizionali e mettendoli in una posizione finanziaria precaria. La crisi ha avuto un impatto significativo sui margini dei fornitori. Mentre le case automobilistiche come Volkswagen, BMW e Mercedes registrano margini tra il sette e il dodici percento, fornitori come Bosch, Continental e ZF operano spesso con margini sottili o addirittura in perdita. I contratti a lungo termine non hanno tenuto conto dei recenti aumenti dei costi per materiali, energia e personale, costringendo i fornitori a intensificare i tagli al personale. Secondo i rappresentanti dei lavoratori, circa 12.000 posti di lavoro sono a rischio presso ZF solo in Germania. Bosch ha visto proteste significative dei suoi dipendenti a causa della prevista riduzione di 7.000 posti di lavoro. Continental, nell’ambito del suo programma di risparmio in corso dal 2019, prevede ulteriori tagli di posti di lavoro, con 1.750 posti a rischio nel settore dello sviluppo e 5.400 nell’amministrazione. Complessivamente, si stima che circa 70.000 degli attuali 270.000 posti di lavoro nell’industria dei fornitori potrebbero andare persi entro il 2030. Volkswagen, una delle principali case automobilistiche tedesche, sta cercando di ridurre i costi, il che ha suscitato indignazione tra i fornitori. La strategia del gruppo di ottimizzare i costi sta costringendo i fornitori a rischiare di più per mantenere i contratti, spingendoli verso nuovi mercati come la Cina e gli USA. Ad esempio, Webasto ha subito gravi perdite finanziarie dopo aver fallito un importante contratto con Ford negli Stati Uniti, portando al taglio di 1.600 posti di lavoro. La situazione nel settore automobilistico tedesco è paragonata alla crisi affrontata dall’industria aeronautica, dove la riduzione dei costi ha danneggiato la reputazione di Boeing. Tuttavia, i produttori tedeschi non possono permettersi di compromettere la fiducia dei consumatori per il guadagno finanziario, come sottolineato dalla filosofia del fondatore Robert Bosch. Il settore automobilistico tedesco, quindi, è in una fase critica. La combinazione di pressioni competitive, problemi di fornitura e margini in contrazione sta creando un ambiente di lavoro sempre più complesso che minaccia la stessa qualità dei prodotti e mette a rischio decine di migliaia di posti di lavoro. Senza un cambiamento significativo, la crisi potrebbe avere conseguenze durature per uno dei pilastri dell’economia tedesca e conseguenze dirette sulla nostra economia. 

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