Un incendio di vaste dimensioni è, improvvisamente divampato, nelle prime ore di questo pomeriggio in località contrada “Gammarola”, all’interno del capannone dell’insediamento produttivo “Recuperi Pugliesi”, che ha sprigionato una colonna di fumo particolarmente estesa. L’azienda Recuperi Pugliesi, nei suoi capannoni stocca imballaggi di materiale plastico, di carta. Tutto materiale cui combustione rappresenta un potenziale rischio per la salute pubblica. Grande preoccupazione si è diffusa in città in considerazione del fatto che la colonna di fumo, spinta dal vento, potrebbe dirigersi sull’intero territorio comunale modugnese oltre che interessare, anche, alcuni comuni limitrofi. Sul posto per cercare di avere ragione delle fiamme sono intervenute, subito, cinque squadre di vigili del fuoco con tre autobotti. La preoccupazione, considerata la tipologia di materiale stoccata nell’area interessata dal rogo, è che le fiamme possano sviluppare fumi inquinanti e altamente tossici per la salute pubblica. Per questa ragione il sindaco di Modugno, Nicola Bonasia, ha tempestivamente richiesto l’intervento dell’Arpa al fine di effettuare un campionamento della salubrità del territorio. Al lavoro, per deviare il traffico nella zona interessata dall’incendio e dal propagarsi del fumo, anche diverse pattuglie della polizia locale e dei carabinieri in attesa di ricevere dati certi dall’Arpa Puglia sulla ricaduta degli inquinanti aero dispersi. Alla luce dell’incerta situazione delle prime ore, il primo cittadino modugnese, ha emesso nel pomeriggio, in via precauzionale, un’apposita ordinanza contingibile e urgente al fine di tutelare l’igiene e la salute pubblica della popolazione del territorio comunale. Con il provvedimento sindacale è stato disposto di “di limitare, per 24 ore, le attività all’aperto, con particolare riguardo a quelle di natura ludico, sportiva e ricreativa e di mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti”, disponendo, da subito, “che in caso di persistente necessità, sarà adottato un provvedimento di proroga delle limitazioni”. Per fortuna sembra che non ci sono stati feriti e intossicati gravi tra i dipendenti dell’azienda e tra i cittadini, Sulle cause indagheranno i carabinieri con l’ausilio dei tecnici dei vigili del fuoco. Non si esclude che nelle prossime ore la procura della repubblica apra un fascicolo d’inchiesta sulla vicenda. Intanto, sui social esplode la polemica, soprattutto da parte di alcuni rappresentanti di associazioni ambientaliste locali che, in considerazione del fatto che non è la prima volta che questo tipo di evento si verifica sul territorio e in modo particolare nella stessa azienda, chiedono maggiori controlli e, ove ritenuto necessario, la convocazione di un consiglio comunale monotematico sull’argomento. Tra i primi a chiedere la convocazione di un consiglio comunale monotematico è il rappresentante del “comitato pro ambiente” di Modugno, Tino Ferrulli che attraverso un post Facebook sollecita la convocazione della massima assise consiliare di palazzo di città sull’argomento. Un episodio del genere era già accaduto pochi mesi fa e faceva seguito ad almeno altri tre incendi del genere nella zona. Sui social, per tutto il pomeriggio di ieri fino a sera sono impazzati commenti di preoccupazione e sdegno dei cittadini modugnesi per l’accaduto. “Quel tipo di azienda ha l’obbligo di possedere un impianto antincendio molto particolare e specifico, Il fatto che si siano verificate due situazioni così gravi e a stretto giro mi lascia molto perplesso”, ha commentato, sui social, Alessio Mastropasqua. In prima serata, poi, è arrivato il comunicato stampa ufficiale del Comitato Pro Ambiente che chiede chiarezza e controlli rigorosi. Nella stessa nota, che esprime preoccupazione per la situazione che “desta interrogativi sulla sicurezza dell’impianto e sull’adeguatezza dei controlli”, in nome della “tutela della salute pubblica e dell’ambiente” si chiedono “controlli periodici e trasparenza e accessibilità alle informazioni”.