Avs alle elezioni europee ottiene risultati eccelsi. Tra gli eletti ovviamente c’è Ilaria Salis, detenuta in Ungheria con l’accusa di aver preso parte al brutale pestaggio di un gruppo di estremisti di destra (ha ottenuto 173mila preferenze). Una candidatura di scopo, quella della premiata ditta composta da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni: l’obiettivo, ora vicino ad essere raggiunto, salvo cavilli legali di matrice ungherese, è quello di ottenere per la Salis l’immunità da europarlamentare e, dunque, di liberarla.
A giochi fatti arriva la cannonata di Ignazio La Russa, secondo il quale l’elezione della Salis in Europa con Alleanza Sinistra-Verdi “è una candidatura per far scarcerare una persona. È qualcosa che non appartiene alla democrazia, ma dal loro punto di vista era un elemento propagandistico da usare”. Così il presidente del Senato in collegamento con Radio 24. La Russa ha poi sottolineato di “non considerare una sorpresa” l’elezione della Salis, poiché “nell’ultimo giorno di campagna elettorale mi hanno chiesto un sondaggio a occhio e avevo detto che andrà bene FdI, andrà bene Elly Schlein e avevo aggiunto che non ci sarebbe stato dubbio che sarebbe stato premiato il partito della Salis”. E così è stato.
Alle parole di La Russa replica Fratoianni: “La seconda carica dello Stato poteva benissimo evitare la battutaccia su Ilaria Salis. Democrazia è presentarsi alle elezioni con un programma, con le proprie idee, con i propri candidati e con le proprie candidate. E i cittadini e le cittadine di questo Paese hanno ritenuto giusto ed utile mandare Ilaria all’Europarlamento. Le autorità del nostro Paese, il governo italiano e anche il Presidente del Senato dovrebbero piuttosto dedicare il proprio impegno nel comunicare a Budapest l’esito del voto italiano che riguarda Ilaria Salis, permettendo così il suo rientro in Italia”.
Fratoianni e Bonelli avevano subito “usato” l’elezione della Salis contro il governo, intimando ad Antonio Tajani e al Viminale un intervento immediato: “Immediatamente dopo questa conferenza stampa, faremo un passo formale nei confronti dei ministri degli Esteri Tajani e dell’Interno Matteo Piantedosi: sia data immediatamente una risposta su Ilaria Salis, non si trincerino dietro le formalità. Oggi e chiaro a tutti che sarà una europarlamentare, aspettare ancora dei giorni sarebbe un atteggiamento di profonda indifferenza che non possiamo accettare”, aveva affermato Bonelli. Insomma, secondo AvS bisognerebbe intervenire ancor prima della proclamazione: difficile, almeno stando a quelle che sono le regole del consesso democratico.
Per Tajani bisogna aspettare la proclamazione, da notificare all’Ungheria. Se Budapest non si oppone, dovrebbero scattare l’immunità e la sospensione del processo e l’attivista potrebbe andare a Strasburgo. In caso contrario, potrebbe aprirsi un caso come successo per gli indipendentisti catalani.
Fonti europee: “Caso complicato, potrebbe fare giurisprudenza”.
Roberto Salis: “Per liberare Ilaria serve una carta di Tajani. Bastano 5 minuti, se non ha tempo gliela scriviamo noi. Il ministro fin dall’inizio ha perso tempo. Ora basta una comunicazione del ministero degli Esteri e dell’Interno. Le istituzioni facciano il lavoro per cui le paghiamo. Ora si ricordi di essere un ministro e si adoperi per la sua liberazione”.
Roberto Salis vorrebbe vedere la figlia, neoeletta al Parlamento europeo, già libera dagli arresti domiciliari in Ungheria. Il più è fatto. Salis è stata eletta al Parlamento europeo. Ma per la sua liberazione, come detto, resta da vincere l’avversario di sempre: la burocrazia.