Elezione Ilaria Salis, La Russa: “Candidata per farla scarcerare, non è democrazia”

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Archiviate le elezioni europee in attesa di conoscere l’esatta composizione del nuovo parlamento europeo, in Italia monta la polemica sull’elezione di Ilaria Salis. A criticare la candidatura e l’elezione della cittadina italiana, attualmente agli arresti domiciliari in Ungheria, è il presidente del Senato, e big di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa. “Non la considero una sorpresa, ma quella della Salis è una candidatura per far scarcerare una persona”. Per La Russa si tratta di “qualcosa che non appartiene alla democrazia, ma dal loro punto di vista era un elemento propagandistico da usare”. “Nell’ultimo giorno di campagna elettorale – ha spiegato la seconda carica dello Stato ai microfoni di Radio 24 – mi hanno chiesto un sondaggio e avevo detto che sarebbe andata bene Fdi, che sarebbe andata bene Schlein e avevo aggiunto che non ci sarebbe stato dubbio che sarebbe stato premiato il partito della Salis”. “Essendo stata eletta – ha concluso il presidente del Senato – bisogna consentirle di partecipare ai lavori”. La Russa, dunque, stronca l’elezione dell’antifascista italiana tra le fila di Avs e la bolla come uno spot ‘propagandistico’ per conquistare voti ed un escamotage per aggirare la legge. Opposta, e non poteva essere diversamente, la risposta che arriva da Alleanza Verdi e Sinistra. “Il Presidente La Russa ha perso un’altra occasione per tacere. Farebbe bene a ricordare di essere la seconda carica dello Stato, piuttosto che avventurarsi in commenti sull’esito elettorale peraltro del tutto infondati”, è la risposta del capogruppo di AVS Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo misto al Senato. “Alleanza Verdi e Sinistra ha candidato ed eletto Ilaria Salis per sottrarla ad una condizione di ingiusta detenzione in un Paese Ue, che non rispetta i diritti umani e lo stato di diritto. È l’Ungheria a non essere democratica, non certo la candidatura della Salis. Ma evidentemente il presidente La Russa è troppo legato ad Orban per poterlo riconoscere”, è l’accusa del senatore di Avs. Ora, come dice il padre Roberto, per la scarcerazione della figlia manca solo ‘un pezzo di carta’. Per riacquistare la libertà Ilaria Salis deve ricevere l’attestazione della sua elezione al Parlamento Europeo che, in base alle normative europee, le garantisce l’immunità e la sospensione del suo processo in corso in Ungheria dopo l’arresto avvenuto l’anno scorso. Infatti, l’articolo 9.2 del Protocollo sui privilegi e sulle immunità dell’Unione europea prevede che gli eurodeputati “non possono, sul territorio di ogni altro Stato membro, essere detenuti né essere oggetto di procedimenti giudiziari”. Ma ci vorrebbero dei giorni così Robeto Salis tira in ballo il ministro degli Esteri, Tajani, chiedendo alle istituzioni italiane di mostrare “l’autorevolezza che merita un paese come l’Italia”. Tradotto significa che il padre esigerebbe dalla Farnesina l’invio di un documento che accerti l’elezione della Salis per anticipare il suo rientro in patria e non aspettare la proclamazione degli eletti. “Dobbiamo aspettare la proclamazione, prima non possiamo dire nulla. Appena ci sarà, verrà informata in via ufficiale l’autorità ungherese”, ribadisce il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

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