L’Europa vira verso destra e la maggioranza a guida Meloni esce rafforzata dal voto

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L’UE conferma un chiaro spostamento verso destra. E al di là delle coalizioni ibride che si verranno a formare in quel di Bruxelles, appare subito evidente che le prossime sfide non saranno solo tra destra e sinistra, ma all’interno della stessa destra si confronterà quella europeista e filo atlantista e quello nazionalista , attratta nell’orbita di Putin e filo trumpiana. Parlando di casa nostra, la maggioranza a guida Meloni, esce rafforzata dal voto del 8 e 9 giugno. L’affermazione era quasi scontata sin dall’inizio della campagna elettorale. In campo avverso risponde Elly Schlein con un secco 24% , da molti inaspettato. Le due donne al comando di opposte fazioni gettano le basi per un probabile bipolarismo. Un ottimo risultato hanno i Verdi , delude Conte con i 5 Stelle. flop di Renzi e Calenda : l’uno contro l’altro armati, hanno perso entrambi. Meloni e Tajani con la loro affermazione, facendo le debite proporzioni tengono lontano l’estremismo di Salvini e dei suoi alleati di estrema destra in Europa che hanno, con la Le Pen, letteralmente spazzato via Macron, ma si sono affermati anche in Austria e in Germania; nella prima hanno vinto addirittura, nella seconda hanno superato i social- democratici . Il sorpasso di Forza Italia sulla Lega non ha solo un valore simbolico, ma testimonia il fatto che dopo la morte di Silvio Berlusconi il partito non è morto, anzi, cresce e raggiunge quasi il 10 %. I cosiddetti populisti e finti pacifisti, Lega e 5 Stelle malconci ; i seguaci di Giuseppe Conte hanno un vero tracollo. In Italia ad ogni elezione, tutti hanno vinto , ma è dura per chiunque parlare di vittoria senza analizzare il dato dell’ astensionismo che cresce sempre di più. Questo certifica l’incapacità delle forze politiche di mobilitare gli elettori. Ha votato un elettore su due , nonostante la farsa delle candidature dei leader. Un dato positivo però appare che la cosiddetta marea nera in Italia è stata tenuta lontana dai nostri confini. Ora bisogna por mano e capire soprattutto come dar vita a nuovi equilibri all’interno del Vecchio Continente. Bisognerà anche capire se il deludente risultato della Lega incrinerà o meno il rapporto con la Meloni. Il trionfo per la Le Pen in Francia per la nostra Premier sarà un problema, ma potrà anche lavorare da una posizione più tranquilla. Salvini , dal canto suo, cercherà di spingere verso un’alleanza con tutte le destre europee, ma la Meloni con la sua posizione, ormai chiara ed inequivocabile, di filo atlantista non cadrà nella trappolare userà molto più prudenza e meno spavalderia, da campagna elettorale, anche sulle riforme costituzionali. Infatti dovrà riflettere molto prima di andare ad un referendum sul premierato con il rischio di una partecipazione al voto del 50% e senza consultare e confrontarsi con le opposizioni. Gli estremismi di destra e di sinistra in Italia, si è capito, non fanno aumentare i consensi e non risolvono i problemi del Paese

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