Indennità economica di un europarlamentare, tra stipendio, assegno mensile e pensione a 63 anni

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Lo stipendio di un europarlamentare è cosa pubblica e resa nota attraverso il sito europarl.europa.eu. “L’indennità – si legge – è pari al 38,5% del trattamento economico di base di un giudice della Corte di giustizia dell’Unione europea, come indicato nello statuto dei deputati al Parlamento europeo (articolo 10)”. E tutti i deputati al Parlamento europeo percepiscono la stessa indennità.

L’indennità mensile lorda percepita da un deputato al Parlamento europeo è pari a 10.075,18 euro, cui vanno detratti imposte e contributi assicurativi. Si arriva così a uno stipendio netto di 7.853,89 euro. A questa cifra va sommata un’indennità volta a sostenere le spese avute nell’esercizio delle funzioni parlamentari. Gli europarlamentari, infatti, sono spesso fuori casa e per questo è previsto un assegno mensile di 4.950 euro. Si tratta di un importo forfettario destinato a sostenere le spese di affitto degli uffici nei Paesi in cui sono stati eletti, nonché le attrezzature e i software, forniture per ufficio, telefoni cellulari e i vari contratti telefonici.

In totale quindi la dotazione mensile – tra stipendio e indennità – arriva a 12.800 euro netti. Gli Stati membri, inoltre, possono stabilire delle indennità aggiuntive per i propri europarlamentari. Da aggiungere c’è la diaria giornaliera di 350 euro, che copre vitto, alloggio e spese correlate. Vale per ogni giorno trascorso per attività ufficiali al Parlamento europeo, certificata da una firma sul registro delle presenze. Nei giorni di votazione in seduta plenaria, se un deputato non partecipa a più della metà delle votazioni per appello nominale l’indennità è ridotta alla metà. In caso di riunioni al di fuori dell’Ue, anche l’indennità di soggiorno viene dimezzata.

Il Parlamento europeo si fa carico delle spese di viaggio affinché i deputati possano partecipare a diverse riunioni: come le sessioni plenarie, le commissioni parlamentari e quelle dei gruppi politici. Viene loro rimborsato il costo effettivo dei biglietti per partecipare alle riunioni, che si svolgono principalmente a Bruxelles e Strasburgo.

Al termine del mandato i deputati hanno diritto a un’indennità transitoria, pari a una mensilità per ogni anno di mandato, per un massimo di due anni. Gli ex eurodeputati hanno diritto anche a una pensione al compimento dei 63 anni, che ammonta al “3,5 % dell’indennità di cui all’articolo 10 per ogni anno compiuto di esercizio del mandato e a un dodicesimo di quest’ultima per ogni ulteriore mese compiuto, sino a un massimo complessivo del 70%”. Il costo delle pensioni è a carico del bilancio dell’Unione

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