G7 a Borgo Egnazia, Meloni pronta ad accogliere i leader. Alle 10.30 di oggi il summit avrà inizio con la tradizionale foto

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Giorgia Meloni,  dal  resort di Borgo Egnazia che ospiterà il G7, è  alle prese con giornate di lavoro impegnative, visto che è  la presidente di turno del G7.  Da oggi,  13 giugno, al 15 giugno, al via il G7 a Borgo Egnazia, la piccola cittadina nei pressi di Fasano che la premier Giorgia Meloni ha scelto come location del summit,  tutto è pronto per la tre giorni di sessioni durante i quali i leader – da Joe Biden a Emmanuel Macron, passando a Rishi Sunak, Olaf Scholz, Fumio Kishida, Justin Trudeau e i vertici dell’Ue Charles Michel e Ursula Von Der Leyen – affronteranno nelle suggestiva cornice pugliese le principali sfide globali. Come da tradizione, prenderanno parte ai lavori anche i rappresentanti di alcuni Stati e organizzazioni internazionali invitati dalla presidenza di turno. Allora, oltre al “battesimo” di un Pontefice al G7 – Papa Bergoglio sarà tra i protagonisti del summit – ci saranno infatti Abdelmadjid Tebboune (Algeria), Javier Milei (Argentina), Luis Ignacio Lula da Silva (Brasile), Mohammed bin Zayed (Emirati Arabi Uniti), Il Re della Giordania Abdallah II, Narendra Modi (India), William Ruto (Kenya), Mohamed Ould Ghazouani (Mauritania-Presidenza dell’Unione Africana), Kaïs Saïed (Tunisia), Recep Tayyip Erdoğan (Turchia), Akinwumi Adesina (Banca Africana di Sviluppo), Ajay Banga (Banca Mondiale), Kristalina Georgieva (Fondo Monetario Internazionale), Mathias Cormann (Ocse), Antònio Guterres (Onu). Atteso inoltre il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj.

Giorgia Meloni è pronta a ricevere i grandi della Terra per il G7 che, come ha scritto,  tra gli altri il New York Times, «non sarebbe potuto arrivare in un momento migliore: tutti gli occhi sono puntati su di lei» in vista del vertice, che rappresenta «un’altra occasione per presentarsi come membro legittimo del club dei leader più influenti al mondo». Un establishment che la considera «un partner pragmatico su questioni internazionali fondamentali», ricorda il quotidiano liberal americano, che già nei mesi scorsi non aveva lesinato elogi a Meloni, definendola «leader credibile e influente».

La premier è intenta a dedicarsi allo studio dei dossier sul tavolo del summit, su un documento di circa 30 pagine a cui già lavora Meloni, arrivata a Borgo Egnazia con la figlia Ginevra e impegnata con gli sherpa: tra questi spicca il ruolo della coordinatrice del summit Elisabetta Belloni.

Un incontro, questo del summit,  a cui la presidente del Consiglio arriva forte di un risultato elettorale che l’ha vista primeggiare tra i governi europei. E dove la premier – “queenmaker” sul tavolo delle trattative europee, ufficialmente al via dalla cena informale del 17 giugno a Bruxelles – vedrà il Cancelliere Olaf Scholz e il Presidente Emmanuel Macron, usciti sconfitti dalla urne. Ma anche Ursula Von der Leyen.

I leader si riuniranno oggi  per una prima sessione dedicata ad “Africa, cambiamento climatico e sviluppo“. A cui ne seguirà una sul Medio Oriente. Nel primo pomeriggio si parlerà poi di Ucraina, con la presenza del presidente Zelensky. In serata, a Brindisi, il ricevimento al Castello Svevo offerto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nelle sessioni di venerdì si parlerà di migrazioni, Indo-Pacifico e sicurezza economica, Intelligenza artificiale: con l’attesissimo intervento di Papa Bergoglio.

Il sabato mattina sarà dedicato agli incontri bilaterali. La conferenza stampa della presidente del Consiglio dovrebbe tenersi alle 14.

Oggi è prevista una visita al Museo Archeologico di Borgo Egnazia, che si trova all’esterno delle mura di cinta dell’antica città di Egnathia, il sito archeologico che si trova nell’area della necropoli messapica, presso Fasano. Al termine della visita si avrà l’opportunità di ammirare un uliveto millenario all’interno dell’area della Fortezza di Pettolecchia.

Domani,  14 giugno, il programma partirà da Grottaglie, località famosa nel mondo per la produzione di ceramiche artistiche, dove si terrà la visita di uno storico laboratorio, per assistere alle fasi di produzione e decorazione artigianali dei manufatti e del Museo della ceramica ‘Casa Vestita’. Tappa seguente ad Alberobello dove visiteranno il centro storico, caratterizzato dai tipici trulli. Da qui avrà inizio un viaggio attraverso la Valle d’Itria a bordo di un treno storico con destinazione Martina Franca, dove il programma si concluderà con la visita del Palazzo Ducale, realizzato nel XVII secolo sul luogo dove sorgeva l’antico castello medievale e sede di importanti affreschi realizzati da Domenico Carella nella seconda metà del XVIII secolo.

Nessuno Stato ha chiesto di eliminare il riferimento alle questioni relative all’aborto dalla bozza delle conclusioni del vertice G7, così come riportato da alcuni organi di stampa in una fase in cui le dinamiche negoziali sono ancora in corso. Tutto quello che entrerà nel documento conclusivo sarà un punto di caduta finale frutto di un negoziato fra i membri G7”.  Neanche la categorica smentita di Palazzo Chigi ha impedito, ad alcuni giornali, tra cui  “Repubblica“, di titolare sui fantomatici tentativi di censura del governo italiano su uno dei punti (non certo tra i principali del vertice) che potrebbe essere trattato nella bozza di accordo prima delle conclusioni finale. Fonti della presidenza del G7, a guida italiana, al via oggi a Borgo Egnazia, circa l’importanza di garantire un accesso effettivo e sicuro all’aborto, inserito nell’ultimo G7 di Hiroshima, ha chiarito che non se n’è neanche parlato, e nessuna richiesta è arrivata da alcun Paese, Italia compresa. Quindi non si comprende da dove nascerebbero le proteste di Francia e Germania su cui oggi titola “Repubblica“, citando fonti riservatissime…

Il sostegno a Kiev è l’obiettivo dominus del G7 a guida italiana. Il traguardo da tagliare per far sì che il summit a Borgo Egnazia venga ricordato come un indubbio successo. E sembra di ora in ora più vicino. Fonti americane e fonti dell’Eliseo lasciano intendere che il prestito di 50 miliardi di dollari a Kiev sarebbe a un passo, l’uso degli asset russi congelati per aiutare l’Ucraina sempre più a portata di mano: “C’è un accordo” per renderlo possibile entro la fine del 2024. Tutto è legato a una serie di incognite sul fondo di solidarietà proposto dagli americani per tendere la mano all’Ucraina. Sono problemi  tecnici, perché il problema delle garanzie continua a gettare ombre sull’intesa. A cominciare dal rischio che i tassi possano scendere generando minori extraprofitti; per non parlare di un cambio nell’amministrazione americana, con l’incognita Trump che aleggia nell’aria. La possibilità che prima o poi si arrivi a un accordo di pace, inoltre, porterebbe con sé paradossalmente un problema: uno stop alle sanzioni con il prestito ancora in piedi. Intanto non passa inosservata la fuga in avanti dell’Eliseo. Che, da fonti italiane che lavorano al dossier, viene letta come “un segno di debolezza”, in un momento particolarmente delicato per il Presidente francese Emmanuel Macron.

A Borgo Egnazia, alle 10.30,  il summit avrà inizio con la tradizionale foto di famiglia, poi si parte con le sessioni di lavoro. Nel piccolo borgo, dove il cerimoniale continua a lavorare incessantemente, sono arrivate anche le bici elettriche, per consentire ai Grandi o alle loro consorti di muoversi pedalando tra i vicoli di pietra bianca. Apprezzando le bellezze italiane ma anche l’eccellenza della cucina made in Italy; per loro, uno chef di eccezione: Massimo Bottura ha studiato per il summit un ‘tour d’Italia’ gastronomico, con specialità di tutti i nostri territori.

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