L’esercito israeliano ha nuovamente attaccato il sud della Striscia di Gaza dopo il viaggio in Medio Oriente, l’ottavo in otto mesi, del capo della diplomazia americana Antony Blinken che non è riuscito a colmare le divergenze che ostacolano il raggiungimento di un accordo che preveda il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. I giornalisti riferiscono di un intenso fuoco di artiglieria e di attacchi di elicotteri israeliani nel settore di Rafah, all’estremità meridionale del territorio, vicino al confine con l’Egitto, nelle prime ore della giornata, ma l’esercito israeliano smentisce di avere colpito l’area umanitaria di al Mawasi. Hezbollah libanese, alleato di Hamas, ha lanciato ieri una pioggia di razzi sul nord di Israele e ha promesso di intensificare i suoi attacchi per vendicare la morte di un alto comandante militare ucciso il giorno prima in un attacco israeliano mirato nel sud del Libano. Stamattina, le sirene di allarme missilistico suonavano ancora nel nord di Israele, secondo l’esercito.
Bombe su Rafah, divergenze sull’accordo per la tregua
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