Energia pulita: il doppio degli investimenti nelle rinnovabili

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È la prima volta che l’Agenzia Internazionale per l’Energia (Iea) identifica il settore delle rinnovabili come il favorito dagli investimenti: su 3 mila miliardi di dollari investiti in tecnologie energetiche nel mondo, 2 mila miliardi sono destinati all’energia pulita e non solo. Nel rapporto “World Energy Investment” dell’agenzia, appare ogni tipo di iniziativa “green” : dalle macchine elettriche al nucleare; dall’efficienza energetica al riscaldamento. Per i combustibili fossili, rimarranno disponibili “soltanto” 1000 miliardi di dollari.

Il paese più virtuoso di tutti risulta essere la Cina, con 675 miliardi di dollari investiti per lo più in fotovoltaico, un settore destinato a fruttare, da solo, 500 miliardi nel 2024; a seguire, Stati Uniti ed Europa. Paesi sviluppati che, dai numeri del report, ricoprono più dei due terzi degli investimenti globali in energia: ma cosa accade nel resto del mondo? Ecco che la notizia assume una sfumatura diversa.

La Iea pone la questione della grande disparità di investimenti tra grandi economie e Paesi in cui lo sviluppo di progetti sostenibili sembra impossibile, per quanto necessario. Se è vero che, dai dati del Cop 27, Cina, Stati Uniti, Europa, India, Russia e Giappone sono, in ordine, i Paesi che producono più anidride carbonica al mondo, oltre a rappresentare circa il 50% della popolazione globale ed il 65% del PIL, è anche vero che quei 1000 miliardi destinati ai combustibili fossili sono ancora troppi per contrastare la crisi climatica: gli sforzi non sono abbastanza e non abbastanza diffusi.

Basti pensare che per ogni dollaro investito, dalla Cina, in stoccaggio e trasporto di energia (altro settore in crescita insieme al fotovoltaico, dati i recenti progetti promossi dall’Unione europea e non solo), un solo centesimo viene investito nei paesi in via di sviluppo quando, come dichiara lo stesso direttore esecutivo dell’agenzia, Fatih Birol: “gli investimenti in energia pulita stanno stabilendo nuovi record anche in condizioni economiche difficili, evidenziando lo slancio alla base della nuova economia energetica globale”.  E resta solo una cosa da fare affinché ogni obiettivo dell’agenda 2030 venga rispettato: assicurarsi che nessuno resti indietro.

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