G7, Giorgia Meloni chiude il summit: “È stato un successo, Italia protagonista mondiale”

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Un successo per l’Italia. Anche se non sono mancati momenti di tensione ed incomprensioni tra i leader mondiali che hanno celebrato il G7 a Borgo Egnazia. Giorgia Meloni, nonostante gli attriti, con Emmanuel Macron sul diritto all’aborto, tema che ha come sottofondo diatribe politiche interne portate all’attenzione mondiale, alla fine può esultare per il summit non è stato un insuccesso. Sulla Puglia incombevano le nuvole grige di Usa, Francia e Germania che hanno cercato di sfruttare il G7 per risolvere problemi politici domestici: Macron alle prese con le elezioni legislative di fine mese dopo la batosta elettorale. Biden alla caccia del secondo mandato, ma bisognerà aspettare novembre. La Germania, uscita anch’essa malconcia dalle urne europee che mira solo a tutelare la sua economia interna. E poi la Meloni, sua prima esperienza alla guida del governo italiano, unica vincitrice nelle elezioni europee, alla sua prima alla guida dei grandi del mondo, ha fatto la ‘gauscone’ ma non poteva incidere più di tanto in questo G7. In qualche modo deve ringraziare la debolezza politica di tre partener mondiali se non è stata surclassata ma alla sua prima si è difesa bene. Di più non poteva fare. Ed è già un successo. Ora deve materializzarlo a livello internazionale e non deve scipare il suo vantaggio politico: insomma le beghe interne, quelle romane, non possono inficiare sul ruolo internazionale di Roma perché poi si potrebbero riversare sulla stessa politica italiana. Nella conferenza stampa finale che ha chiuso il G7 a Borgo Egnazia, Giorgia Meloni ha voluto, innanzitutto, fare i complimenti alla Puglia e ai pugliesi. “Sono molto fiera del lavoro che abbiamo fatto, del successo di questo vertice. L’Italia è stata al centro del mondo, con gli occhi del mondo puntati su di noi. Grande responsabilità ma sono orgogliosa di come la nazione sia riuscita a stupire e a tracciare la rotta” ha detto la premier. “La dichiarazione finale è un documento ampio e significativo, con molti impegni davanti alle sfide globali, impegni concreti che riguardano questioni dirimenti per il nostro futuro” puntualizza la premier, sottolineando la “compattezza” del vertice e ringraziando “tutti i miei colleghi”, nominandoli per nome uno a uno. E poi è passata a snocciolare i temi caldi discussi nel summit. Parla di Putin e guerra alla Ucraina. “Se la proposta del presidente Putin è: siamo disposti a una trattativa di pace se l’Ucraina riconosce l’invasione dell’Ucraina e che cede le parti occupate non mi sembra particolarmente efficace come proposta” ha detto parlando di una “narrativa che vuole fare controinformazione su dove siano le responsabilità del conflitto”. “È stato già stabilito che il prestito da 50 miliardi all’Ucraina sarà fornito dagli Usa, anche Canada, Regno Unito e Giappone probabilmente potrebbero partecipare. Attualmente, non intervengono le nazioni europee perché gli asset sono tutti mobilizzati in Europa, quindi l’Europa contribuisce già individuando il meccanismo di garanzia” ha chiarito la premier Meloni in conferenza stampa al termine del G7 di Borgo Egnazia, rispondendo alla domanda se l’Italia contribuirà direttamente o meno al prestito che sarà garantito con gli asset russi congelati. “A differenza di quanto qualcuno sperava o preconizzava”, il G7 “ha rafforzato il sostegno all’Ucraina, con un accordo tutt’altro che scontato” per utilizzare i profitti degli asset russi bloccati in Occidente a favore di Kiev, ricorda la presidente del Consiglio. E poi Trump. “Non sono preoccupata per le elezioni americane, fermo restando che preferisco non entrare a gamba tesa nelle elezioni dei Paesi alleati, esattamente come non mi è mai piaciuto” che altri si occupino delle elezioni italiane. “Il G7 ha chiesto una tregua olimpica all’unanimità per la de-escalation ed è stata una richiesta francese, una buona richiesta, è stata inserita all’unanimità” ha spiegato la premier, augurandosi che possa costituire un elemento di de-escalation, pur riconoscendo che la sua applicazione dipende da molti fattori. “Nel governo in questi due anni non ci sono stati passi indietro rispetto a questioni come il diritto all’aborto o sui diritti Lgbt, la realtà è diversa da un racconto che vedo animato da diversi presunti osservatori, le cui aspettative sono state deluse” ha puntualizzato la premier, aggiungendo che allo stesso modo “non c’è stato nessun passo indietro” sugli Lgbtqia+ al G7. E poi il tema dell’aborto. “Solitamente accade che nei documenti ufficiali le cose acquisite non vengano ripetute pari pari. Nella dichiarazione di Hiroshima il riferimento” all’aborto “era chiaro. Credo che la polemica sia stata costruita in maniera totalmente artefatta, la polemica non è esistita nelle nostre discussioni perché di questo non c’era motivo di litigare” ha detto la premier Meloni in chiusura di G7, confermando che non intende modificare la legge 194, che è una “legge fatta molto bene”. Meloni poi affronta il tema del prossimo governo dell’Ue e sottolinea di voler giocare un ruolo da protagonista. Sui vertici europei “i primi due temi che interessano me, e sulla base dei quali farò le mie valutazioni come governo italiano e con gli alleati, è che all’Italia venga riconosciuto il ruolo che le spetta, in termini di competenze dei commissari e che l’Europa comprenda il messaggio arrivato dai cittadini europei”, puntualizza la presidente del Consiglio.

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