BARI, IMPLODE LA FAIDA INTERNA TRA I CLAN

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Alle prime luci dell’alba di ieri mattina, si è tornati a sparare a Bari. Ancora proiettili esplosi all’impazzata, questa volta, in via Guglielmo Appulo quasi ad angolo con via Archimede, al quartiere Japigia, vicino casa del boss Savinuccio Parisi. La vittima, il 20enne, Raffaele Lafirenze, imparentato con la famiglia Parisi che è rimasto ferito lievemente al collo da una scheggia di rimbalzo del parabrezza dell’auto contro la quale sono stati esplosi alcuni colpi di pistola. Secondo la prima ricostruzione dei fatti, ieri mattina, qualche minuto prima delle cinque, qualcuno, probabilmente, in sella ad una moto ha iniziato a sparare con una pistola “Bruni” modello 84, calibro 9, all’impazzata verso l’auto sulla quale viaggiava il giovane obiettivo. Il parabrezza si sarebbe infranto dando l’impressione a chi ha premuto il grilletto, che subito dopo si è dileguato, di aver messo a segno l’omicidio. Sembrerebbe, infatti, che chi ha sparato lo avrebbe fatto con l’intenzione di uccidere, avendo mirato alla testa del conducente dell’auto. Pochi minuti dopo l’agguato sul posto si è radunato un numeroso gruppo di persone, molti di loro con precedenti penali. Intanto, il ferito è stato trasportato al pronto soccorso del policlinico di Bari dove una volta medicato, qualche ora più tardi, è stato dimesso. Intanto, sul posto sono arrivate diverse gazzelle del reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri di Bari, insieme ai colleghi del servizio investigazioni scientifiche che hanno provveduto a repertare la scena del crimine. Appena uscito dall’ospedale, Raffaele Lafirenze è stato portato in caserma per essere interrogato e per fornire la sua versione dei fatti. Versione che sembrerebbe essere stata molto vaga e non certo utile ad identificare l’autore del gesto. Stessa cosa è successa ad una quindicina di persone trovate dai militari al loro arrivo sul luogo del tentato omicidio. Per tutta la mattinata fino al tardo pomeriggio di ieri gli investigatori hanno identificato e interrogato oltre una decina di persone. Sembrerebbe che la vittima e tutte le altre persone che sono accorse dopo le pistolettate tornassero da una festa. Tra gli interrogati, oltre a diversi conoscenti, amici e parenti del Lafirenze anche qualche giovane esponente del clan Strusciuglio. Non si esclude, infatti, che anche questo episodio di sangue, come quella di Carbonara, di qualche giorno fa, possa essere maturato nell’ambito degli ambienti giovanili delle famiglie malavitose baresi ma che non avrebbero una stretta attinenza su particolari regolamenti di conti legati ad attività criminose, ma, casomai, scaturite dalla voglia delle giovani leve di voler affermare con l’uso delle armi la propria presenza sul territorio. La sparatoria di ieri mattina, secondo quanto si apprende, potrebbe essere legata ad altri diversi episodi verificatisi negli ultimi mesi non solo nel territorio di Bari. Dai primi riscontri ci sarebbero diversi motivi di dissidio tra le giovani leve delle famiglie mafiose del capoluogo, soprattutto per futili motivi legati pretestuosi litigi avvenuti alla presenza di giovani fidanzatine. Si stanno, infatti esaminando i filmati delle telecamere di videosorveglianza delle discoteche e dei locali di ritrovo dell’intera provincia e di quella del nord barese, dove negli ultimi mesi si sono verificate risse o tentativi di regolamenti di conti tra giovani avventori legati alle famiglie dei Parisi, Palermiti, Capriati, Manzari e Strisciuglio. Forse proprio da quelle registrazioni si potrebbe arrivare ad identificare l’autore del tentato omicidio di ieri che potrebbe innescare definitivamente una cruenta guerra tra i clan malavitosi della città. Una particolare attenzione, gli investigatori la starebbero riservando ad un componente del clan Strisciuglio, che ieri non è stato rintracciato ma del quale sono stati ascoltati a lungo amici e familiari. Una serie di perquisizioni e stub sono stati effettuati nella tarda mattinata di ieri a casa di noti pregiudicati dei diversi clan della città, alla ricerca dell’arma utilizzata ieri mattina per cercare di freddare un parente stretto di uno dei fratelli di Savinuccio Parisi, proprio sotto casa sua. Nella tarda serata di ieri, poi, i carabinieri grazie, anche, ai filmati delle telecamere di video sorveglianza della zona hanno arrestato i responsabili del tentato omicidio, con l’accusa “tentato omicidio in concorso” e “detenzione e porto abusivo di arma clandestina” 5 uomini, 3 maggiorenni il 23enne Giuseppe Potente, i 20enni Alessandro De Serio e Michele Coppa e 2 minorenni, i 16enni L. F. e F. S. P.. Quattro di loro erano, all’arrivo dei carabinieri dopo la sparatoria, ancora in un’auto nei pressi di via Archimede e il quinto tentava di fuggire a piedi scavalcando un muretto. Tre maggiorenni sono stati associati al carcere di Bari, mentre per i due minorenni si sono spalancate le porte del vicino Istituto Penale per i Minorenni “Fornelli”. Pare che il tentato omicidio sia legato ad una banale lite.

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