L’UE tra progetto federativo e confederativo

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La maggioranza europeista ha tenuto, ma le destre hanno avuto un incremento sensibile. Nessun capovolgimento. A livello nazionale , invece, l’avanzata ha creato non pochi problemi in termini di stabilità dei governi, in Francia Macron è Stato notevolmente ridimensionato dalla travolgente affermazione della Le Pen e non miglior sorta è toccata al tedesco Scholz che si è visto scavalcare dalla estrema destra. Quindi a Bruxelles si confronteranno due progetti: uno di tipo federativo portato avanti dalla maggioranza e quello dell’opposizione di tipo confederativo.Le destre propongono un sostanziale ridimensionamento dei poteri UE, limitandoli alle cosiddette competenze esclusive: unione doganale, concorrenza, moneta e commercio estero . Si tenderà a ostacolare il più possibile ogni misura che possa interferire con gli interessi nazionali. Dal punto di vista politico il progetto confederativo, quello delle destre, va guardato con attenzione per tre motivi. Richiama valori e fa promesse che rassicurano alcuni ceti sociali e nonostante sia in parte superato dalla storia, cerca di alimentare speranze di cambiamento all’interno di un clima di incertezza internazionale. Al contrario, il progetto federativo , portato avanti dalla maggioranza uscente e riconfermata l’8 e 9 giugno scorso, guarda alle grandi sfide del futuro, il clima, le minacce russe in Europa, la concorrenza sleale dei cinesi, la transizione digitale, la formazione dei giovani e le pari opportunità. Questo progetto da una parte dei cittadini europei è stato percepito come intriso di eccessiva burocrazia e allarmismo con con troppe limitazioni da parte di Bruxelles rispetto al benessere e alla libera iniziativa. In più ha i connotati di un progetto visionario privo di concretezza, lontano sui tempi vicini ai cittadini: lavoro subito, inclusione. opportunità. Certo ad oggi quella che era l’idea dei Padri fondatori, l’Unione sempre più stretta tra gli stai , quale presupposto di pace e prosperità, è stata messa in atto , ma a distanza di decenni il quadro storico e politico internazionale è mutato, per cui occorre preparare una nuova stagione di progresso, perché il solo sviluppo non basta più, perché è a vantaggio di pochi. Questa visione non è stata sufficientemente comunicata ai cittadini durante la campagna elettorale, con il rischio tangibile che il progetto confederativo, diventi un concorrente agguerrito. Se si continua a guardare al futuro solo in termini catastrofici, si rischia di cadere facile preda del nazionalismo e del populismo , che sono abili venditori di fatue speranze .

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