Vannacci e Salis, promessi sposi dell’europarlamento: ‘La mia anima gemella per la Decima legislatura’

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“Se arriverà Ilaria Salis e ci incontreremo ci saluteremo anche. Io non ho mai avuto preclusioni nei confronti di nessuno”: lo ha detto il generale Roberto Vannacci, eurodeputato indipendente della Lega, parlando alla stampa in merito a un eventuale incontro con l’eurodeputata eletta con Avs.

“Io saluto sempre tutti, a Ilaria Salis dirò ‘benvenuta”. La frase ai giornalisti si sposa idealmente con il post ironico condiviso poche ore fa sulla sua pagina Facebook personale. In questa pagina Vannacci ha postato un fotomontaggio dove figura in abito nuziale proprio assieme alla Salis. “La aspetto a braccia aperte…La mia anima gemella per la Decima legislatura”. scrive su Facebook a corredo di una finta partecipazione di nozze, con un fotomontaggio dei due, in cui “generale Vannacci e Ilaria Salis annunciano  il loro matrimonio” alla “chiesa del Parlamento europeo” a Strasburgo, il 9 giugno, la data delle elezioni.

Restano intanto ancora in ballo quattro leghisti in attesa di volare a Strasburgo dopo il voto dell’8 e 9 giugno. Per gli eurodeputati uscenti Angelo Ciocca, Paolo Borchia, Susanna Ceccardi e per l’ex azzurro Aldo Patriciello il via libera per sedere nell’europarlamento arriverà solo dopo che il generale Roberto Vannacci eserciterà la sua opzione sul collegio di elezione.

Forte dei consensi ricevuti, Vannacci potrebbe scegliere di essere eletto in una delle quattro circoscrizione dove è stato il più votato della Lega: Nord Ovest, Nord Est, Centro e Sud. In base alla sua scelta uno dei 4 nomi tra Ciocca, Borchia, Ceccardi e Patriciello resterà fuori.

“Sono uno dei pochi che non ha mai indietreggiato di un millimetro su quello che ha detto, non mi presto soprattutto alle distorsioni pretestuose di qualcuno che vuole abolire determinati nomi, che vuole riscrivere la storia, che rifiuta per esempio il termine di ‘camerata’, che invece descrive quel rapporto di sentimenti, quel rapporto di legami che si crea tra persone che condividono la vita militare”, dice Roberto Vannacci, eurodeputato della Lega: “Non possiamo negare questo termine perché qualcun altro lo ha usato, e io lo uso e continuerò a usarlo”, avverte.

E sul Gay Pride, “quella che critico è l’ostentazione esibizionista di questo gusto, che spesso tende a prevaricare quello che invece è il buonsenso della maggioranza. Se loro vogliono continuare a confrontarsi con me in questi termini, a fischiare, a mettere gli striscioni e a fare queste carnevalate, io risponderò per le rime, non mi sono mai sottratto a tutto ciò”. Per il generale eletto con la Lega all’Europarlamento, “se vogliono fare una sfilata per Roma o per Torino, la facciano. Ci sarebbe da chiedersi perché si vogliono mettere in mostra. Il Gay Pride dice di rivendicare dei diritti, ma anche su questo bisognerebbe discutere -sottolinea- i diritti non sono differenziati, i diritti sono per tutti. Non esistono i diritti per i gay, i diritti per gli eterosessuali, i diritti per i biondi, per i mori, per quelli con gli occhi azzurri: esistono i diritti per le persone. È un esibizionismo”.

Secondo il neo parlamentare europeo “la nostra società è fatta di costumi e di usi, che sono delle leggi non scritte, le prassi. Se ti invitano alla prima della Scala e ti presenti in pantaloncini e canottiera, ti cacciano fuori. È su questo che si muove la dialettica dal mio punto di vista. Se loro invece vogliono continuare a dire che sono loro dalla parte della ragione e tutti gli altri si devono adattare alla loro percezione della realtà, lo continuino a fare, in me non troveranno certamente una persona che condivide queste idee”.

 Ilaria Salis dopo l’esilio ungherese non ha ricevuto accoglienze trionfali. Ne parla stamani Libero, raccontando le reazioni stizzite dei vicini di casa della neo parlamentare europea, eletta a Strasburgo pochi giorni fa nelle liste di Alleanza Verdi e di Sinistra.

Libero ha interpellato i vicini di casa di Ilaria, che abita nel quartiere San Biagio, dove vive il padre, una zona prevalentemente borghese e tranquilla. E i commenti sono stati tutt’altro che benevoli verso la donna.  Il gestore del bar che frequenta Roberto Salis dice che è, “un uomo tranquillo, me lo ricordo quando partiva in macchina la mattina presto per andare in Ungheria dalla figlia”. Sulla donna, invece, il giudizio è tranciante: “Ora che è stata eletta a Bruxelles dovrebbe portare qualche atto concreto, dov’è finita?”- dice un altro dei vicini di casa, dimenticando che ancora l’Assemblea non si è insediata. “Di lei non c’è traccia”

Un’altra signora fa notare lo stupore della cittadinanza dinanzi al clamore mediatico scatenatosi dopo il ritorno in patria dell’europarlamentare: “si tratta di un quartiere estremamente tranquillo, tanto che quando si sono presentate decine di cronisti e fotografi per il rientro della famiglia Salis, in tanti sono rimasti interdetti”.

La chiosa riguarda un altro vicino di casa che considera, “vergognosa” la sua elezione a Strasburgo.

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